Epifania del Signore




Omelie - Il Vangelo della domenica
a cura di Goffredo Boselli
Vita Pastorale (n. 1/2024)


ANNO B – 6 gennaio 2024
Epifania del Signore

Isaia 60,1-6 • Salmo 71 • Efesini 3,2-3a.5-6 • Matteo 2,1-12
(Visualizza i brani delle Letture)


«DOV'È COLUI CHE È NATO?»

La prima parola che i Magi pronunciano è una domanda: «Dov'è colui che è nato?». I capi dei sacerdoti e gli scribi di Israele identificano nelle Scritture il luogo fisico in cui doveva nascere il Cristo, a Betlemme di Giudea. In realtà, la risposta non raggiunge il senso profondo della domanda posta dai Magi: «Dov'è colui che è nato?». Solo il senso del loro lungo cammino e la qualità del loro itinerario interiore potranno rispondere alla domanda che si portano dentro.
«Dov'è colui che è nato?», è la domanda che ha fatto mettere in cammino questi stranieri che vengono dalle terre d'Oriente. Dalla Caldea, dalla Persia, dalle terre in cui Israele era stato in esilio. «Colui che è nato» è ciò che ha fatto nascere nei Magi il desiderio di mettersi in cammino. Quando è il desiderio a metterci in viaggio, il luogo di partenza custodisce già in sé il luogo di arrivo. La nascita del bambino e la nascita del loro desiderio di adorarlo sono un'unica nascita. Sono venuti da lontano per adorare colui che già portavano nel cuore.
«Dov'è colui che è nato?» è la domanda che questi sapienti si portano nel cuore lungo tutto il cammino verso Gerusalemme, da quando scrutando il cielo hanno visto sorgere un astro nuovo, una stella che, secondo una sapienza loro tramandata, segnava un grande evento, la nascita di un re salvatore.
Dovei Magi trovano il Cristo? Lo trovano nella fatica di lasciare le loro case e la loro terra per incamminarsi verso un luogo sconosciuto. I Magi conoscono quell'obbedienza interiore che è all'origine di ogni partenza, di ogni distacco e separazione: «Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava» (Eb 11,8). I Magi partecipano alla fede di Abramo con il loro germinale atto di fede in Cristo, che attraverso "la sua stella" li mette in cammino: «In Cristo la benedizione di Abramo è passata anche alle genti» (cf Gal 3,14). Il Cristo si trova all'origine dei nostri cammini di fede.
Dove i Magi trovano il Cristo? Lo trovano nel loro camminare insieme, nel condividere l'unico desiderio che muove la loro ricerca. Insieme vedono spuntare la stella, insieme si mettono in cammino e giungono a Gerusalemme, insieme adorano il bambino e insieme fanno ritorno al loro Paese. Il Cristo si trova nel desiderio condiviso con i fratelli e le sorelle che spinge alla ricerca comune, a seguire insieme "la sua stella" che sempre precede, guida e orienta.
Dove i Magi trovano il Cristo? Lo trovano là dove la stella si ferma, in un luogo preciso. Il Vangelo non parla di Betlemme, ma del «luogo dove si trova il bambino»: la meta del lungo viaggio è il bambino. Il luogo non è una località, ma una persona. Se per Abramo la meta è stata la terra promessa, per i Magi la meta è il bambino promesso.
Dove i Magi trovano il Cristo? Entrano in una casa e «vedono il bambino con Maria sua madre». Lo trovano nella ferialità domestica: in braccio a sua madre. Ecco il luogo definitivo dove trovano colui che è nato. Per nulla stupiti divedere "il re dei Giudei" in quella umile condizione, si inginocchiano e lo adorano. Dio abita e si rivela nella carne di un bambino, la più umana delle condizioni. Solo nella fede lo si può riconoscere e adorare. Ripercorriamo l'itinerario dei Magi, custodendo nel cuore la domanda: «Dov'è colui che è nato?».


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