III Domenica del Tempo ordinario (A)




Omelie - Il Vangelo della domenica
a cura di Antonio Savone, presbitero della diocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo
Vita Pastorale (n. 1/2023)


ANNO A – 22 gennaio 2023
III Domenica del Tempo ordinario

Isaia 8,23b • Salmo 26 • 1 Corinzi 1,10-13.17 • Matteo 4,12-23
(Visualizza i brani delle Letture)


IN CERCA DI UN APPRODO SICURO

Il profeta che aveva annunciato la venuta del Messia era stato ridotto al silenzio da chi mal sopportava la verità delle cose. Se così era stato trattato il precursore, cosa sarebbe accaduto a colui del quale preparava la via? E, invece, per Dio, l'aver messo a tacere il profeta apre il tempo della parola dell'Atteso; l'inoperosità del Battista cede il posto alla missione del figlio di Dio.
Infatti, appena appresa la notizia della scomparsa di Giovanni Battista – in un evento, cioè, che secondo la logica comune avrebbe consigliato la resa – Gesù legge il segno che la promessa deve cedere il posto al compimento. Perché non c'è più tempo da perdere. Da allora... L'allora di Gesù è l'arresto del Battista. Qual è il mio allora? Una volta letto il segno, Gesù discerne il da farsi e lo compie con determinazione: è tempo, infatti, di abbandonare la sicurezza di Nazaret per avventurarsi nel mare aperto del mondo. Lasciare Nazaret e approdare a Cafarnao significa: bando ai particolarismi che vorrebbero vantare un diritto di primogenitura a discapito dell'universalità dell'offerta.
Gesù inizia dove nessuno si attende più nulla e nessuna possibilità sembra profilarsi all'orizzonte: tutte le volte in cui arriviamo a concludere che non c'è più nulla da fare, proprio allora tutto è ancora da rimettere in gioco.
Dalla sua bocca esce solo un invito: «Non porre impedimento all'opera che Dio ha iniziato in te». E perché ciò accada, Dio stesso ha scelto di piantare la sua tenda dove sei tu, di raggiungerti nella tua condizione.
Ecco il senso di quell'invito a convertirsi. Dio ti ha raggiunto: non rifiutarlo. Dio sta agendo dentro di te rivelandoti il suo amore: accoglilo. Dio ti fa dono della sua amicizia: prova a onorarla.
La conversione è dare libero corso a Dio di portare a compimento quello che ha pensato da sempre per me: quando scopri di essere amato per quello che sei, è lì che nasce in te il desiderio di cambiare.
Anche quella che un certo nostro allarmismo definirebbe come un'"ora gravissima", per Dio resta sempre un tempo di speranza.
Mentre reca il suo annuncio, Dio si pone alla ricerca di chi condivida il suo sogno. A ben guardare, cosa sono i chiamati rispetto al compito che verrà loro affidato? Sembra quasi l'anticamera di un flop. Eppure, in Simone già intravede colui che, una volta superata la prova, dovrà confermare la fede dei fratelli;in Giovanni intravede il discepolo capace di amore fedele fino alla fine, persino nella morte. E così di seguito: nella donna di Samaria l'apostola, nel curioso e guardingo Nicodemo il discepolo che avrà il coraggio di presentarsi a Pilato per ottenere il corpo del Signore, nella vedova che getta due spiccioli colei che dona tutto quello che ha.
Cosa ha visto in me? Cosa vede in te? Ha intravisto senz'altro quello che noi neppure immaginiamo di essere. Ha investito non solo su ciò che siamo, ma su ciò che possiamo ancora diventare.
Forse è questo il criterio per discernere se uno è chiamato alla sequela: se, come Gesù, ha l'attitudine a scoprire e a portare alla luce il desiderio di bene e di felicità insito nel cuore di chi sembra non poche volte essere lasciato in balìa delle onde in cerca di un approdo sicuro.


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