Epifania del Signore




Omelie - Il Vangelo della domenica
a cura di Antonio Savone, presbitero della diocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo
Vita Pastorale (n. 1/2023)


ANNO A – 6 gennaio 2023
Epifania del Signore

Isaia 60,1-6 • Salmo 71 • Efesini 3,2-3a.5-6 • Matteo 2,1-12
(Visualizza i brani delle Letture)


C'È SEMPRE UN'ALTRA STRADA

Affatto peregrina la domanda dei Magi: «Dov'è colui che è nato?». Avevano intrapreso un lungo viaggio mossi dalla luce di una stella che avevano visto risplendere nella terra della loro lontananza. Poi, a guidarli, solo una domanda: «Dov'è colui che è nato?». Il "dove" non è affatto secondario per la storia di un uomo. Betlemme? Cos'era Betlemme nell'economia del tempo? Un luogo sperduto tra i più piccoli e dimenticati, luogo dell'antipotere.
Sbagliando strada, i Magi giungono a Gerusalemme, il centro del potere politico e religioso del tempo ritenendo sia quello il luogo designato. E, invece,scoprono che non può esserlo: il potere, infatti, disumanizza, riduce gli orizzonti, spegne le passioni,cristallizza, stronca ogni anelito. Per questo Gesù nascerà e morirà fuori di Gerusalemme.
Scribi e sacerdoti conoscono bene "dove" Dio avrebbe puntato il suo sguardo. È una mappa di cui sanno le coordinate, ma intenti come sono a conservare il loro scranno, si limitano a dare indicazioni ad altri per un luogo verso il quale non muoveranno mai un passo. Gente che conosce tutto ma che non vive nulla. Ce n'è di gente simile. Informati ma come spettatori che non intendono prendere parte alla vita che accade intorno a loro.
In realtà, in ognuno di noi sono presenti queste categorie di persone. Non ci capita di elaborare itinerari che noi non intraprenderemo mai? Non ci appartiene la ferma convinzione di sapere sempre come dovrebbero andare le cose? Tuttavia, ciò che conta non è la tua spiegazione della vita ma se i tuoi piedi hanno mai mosso un passo, se magari qualche volta hai sbagliato strada anche tu al punto di smarrirti e poi ritrovarti. Ciò che conta è il prezzo pagato per restare fedele a un'intuizione che hai visto accendersi nel tuo cuore mentre tutto attorno a te remava contro e quale fatica hai compiuto per giungere a nuove consapevolezze.
La vita non è ciò che puoi aver appreso un giorno; vivere è fare continuamente i bagagli e non fermarti a una logica autoreferenziale come accadrà a Erode. Vivere è smettere di identificarti con un ruolo e metterti perennemente alla ricerca di ciò che Dio suscita nelle nostre notti.
Il poeta francese Edmond Rostand racconta che i magi, un bel giorno perdettero la stella: «Come si fa a perdere la stella? / Per averla troppo a lungo fissata... / I due re bianchi, / ch'erano due sapienti di Caldea, / col bastone tracciarono al suolo dei cerchi. / Si misero a far calcoli, si grattarono il mento... / Ma la stella era scomparsa / come scompare un'idea, / e quegli uomini, la cui anima / aveva sete d'essere guidata, / piansero innalzando le tende di cotone. / Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri, / disse a sé stesso: "Pensiamo alla sete / che non è la nostra. / Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali". / E mentre reggeva il suo secchio, / nello specchio di cielo / in cui si abbeveravano i cammelli / egli vide la stella d'oro che danzava silente».
Le indicazioni si trovano nella misura in cui smetti di pensare solo a te e alla tua sete. Per chi non si rassegna alla piega degli eventi c'è sempre un'altra strada. E così, se a Gerusalemme si vive di incubi, a Betlemme si sognano progetti creativi e si intravvedono vie nuove.


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