Omelie - Il Vangelo della domenica
a cura di Antonio Savone, presbitero della diocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo
Vita Pastorale (n. 1/2022)
ANNO C – 1° gennaio 2022
Maria Santissima Madre di Dio
Numeri 6, 22-27 • Salmo 66 • Galati 4,4-7 • Luca 2,16-21
(Visualizza i brani delle Letture)
Maria Santissima Madre di Dio
Numeri 6, 22-27 • Salmo 66 • Galati 4,4-7 • Luca 2,16-21
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METTERSI IN CAMMINO E CUSTODIRE
Il mistero dell'Incarnazione ci ricorda che lo scorrere del tempo non è soltanto il debito che paghiamo al Kronos che tutto divora. Esso è piuttosto l'alveo nel quale Dio riscatta ogni cosa. Forse fatichiamo a leggere il nuovo anno come una storia santa ritmata, ancor prima che sulla fragilità dell'uomo, sulla fedeltà di Dio alle sue promesse. Come vivere il tempo, allora? Coniugando due atteggiamenti: la disponibilità a lasciarsi mettere in cammino con determinazione e la capacita di custodire con cura e passione.
I nostri passi nel nuovo anno incrociano i pastori che, inaspettatamente, diventano protagonisti di un fatto mai a essi raccontato. Davanti a noi la possibilità di essere come loro, uomini capaci di aprire il cuore a una parola altra, pronunciata nel buio e nel freddo di una notte, parola che chiede di metterci in cammino. Un bambino che chiede di essere nutrito e accudito, diventa il cibo che sostiene il loro e il nostro cammino. Le notti possono essere attraversate se sappiamo attingere forza dalla presenza di un Dio umile.
Proprio come gli animali sanno che nella mangiatoia è sempre possibile attingere cibo, così gli uomini: da quel bambino in quello strano e singolare luogo, viene l'annuncio che egli è disponibile e raggiungibile se solo accetti la fatica di metterti in cammino. Non si tratta di raggiungerlo chissà dove: quel luogo è a portata di mano per chi sa di pascoli. Penso a quale possa essere la mia mangiatoia, qualcosa che ha a che fare con la mia vita in questo momento. Proprio come il mattino di Pasqua, Gesù muterà sembianze nel rendersi presente ai suoi (per i due di Emmaus come viandante, per Maria di Magdala come ortolano), cosi nel Natale.
Dio ha scelto quella condizione che io più rifuggo. Da cosa fuggo? Li devo affrettare i miei passi. Poveri sono i segni che Dio dissemina lungo i tornanti della storia, ma quanto fecondi se riconosciuti e accolti! Non lasciarti spaventare dalla sproporzione: Dio agisce sempre cosi. Ai pastori era stato annunciato il Salvatore, il Cristo, il Signore e trovano un bambino avvolto in fasce, deposto in una mangiatoia.
Accanto ai pastori, Maria nell'atteggiamento del custodire. Custodire e proprio di chi sa di essere depositario di un bene prezioso che merita attenzione. Custodire un bene significa farne motivo di riferimento continuo.
Maria custodisce non solo il bambino, ma anche tutto ciò che si dice di lui. Parole e sensazioni sono da tenere insieme nel cuore, cioè nel luogo per eccellenza in cui maturano e vengono prese le decisioni. Il discernimento su ciò che è da compiere, infatti, si attua proprio tenendo insieme parole e sensazioni, scrutando ogni cosa. Mettendo insieme i frammenti preziosi della nostra esistenza e le indicazioni che ci vengono dalla parola di Dio, emergerà anche per noi un percorso di grazia, rischiarato dalla luce del Signore.
Tu o Signore ci hai scelti per essere in un equilibrio strano. Un equilibrio che non può stabilirsi né tenersi se non in un movimento, se non in uno slancio. Un po' come una bicicletta... (Madeleine Delbrèl). È questo ciò che ci attende: restare in equilibrio (custodire) accettando il movimento.
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