Assunzione della Beata Vergine Maria
(20a dom.T.O. B)




Omelie - Il Vangelo della domenica
a cura di Antonio Savone, presbitero della diocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo
Vita Pastorale (n. 8/2021)


ANNO B – 15 agosto 2021
Assunzione della Beata Vergine Maria
(20a dom.T.O.)


Apocalisse 11,19; 12,1-6a.10ab • Salmo 44 • 1Corinzi 15,20-27a • Luca 1,39-56
(Visualizza i brani delle Letture)

IL BISOGNO DI RIALZARE LO SGUARDO

Dove approderà la nostra storia? Verso che cosa siamo incamminati? Viviamo giorni attraversati da paure, visioni fosche. Ci ritroviamo a corto di speranza. Tutto sembra sgretolarsi: è impari la nostra lotta con quell' "enorme drago rosso" di cui narra l'Apocalisse. Nulla resiste alla sua minaccia: la fede, la vita, i legami, gli affetti, la sicurezza sociale, quella economica.
È proprio in una situazione come questa che celebriamo il mistero dell'Assunzione di Maria. Dio non cessa di donarci questo segno perché nessuno patisca lo smarrimento e la disperazione. Maria è per tutti noi il segno che vale la pena ingaggiare la lotta contro tutto ciò che minaccia la possibilità che il bene venga alla luce. L'umanità è da sempre gravida del bene ma questo, perché possa venire alla luce, è necessario che passi attraverso il travaglio dell'impegno e della responsabilità di ognuno. Esso non ha una gestazione naturale, ma conosce la terribile esperienza di una gravidanza a rischio.
Questa festa ci testimonia che la smentita di un momento non deve intaccare la certezza della buona riuscita di quell'impresa che è l'esistenza umana sulla terra. Abbiamo bisogno di rialzare lo sguardo, abbiamo bisogno di non perdere il senso della meta che ci attende. Certo, «chi spera, non incontra fiumi senza guado».
Tutte le volte in cui scegliamo di stare dalla parte della vita, del dono di sé, proprio quando non è affatto ovvio, Dio continua a prepararci un rifugio, come attesta l'Apocalisse, che non significa essere esenti dall'esperienza della prova. Il rifugio che Dio prepara è la consapevolezza che nulla potrà mai separarci da lui. Non dimenticarlo: hai un rifugio nel suo cuore!
È questo che ci fa affrettare i passi senza mai perdere la speranza: la scelta del bene è seme di eternità e perciò mette le sue radici accanto a Dio. Che cosa, infatti, è degno di stare accanto a Dio per sempre? Un'esistenza declinata secondo lo stile della disponibilità, del prendersi cura, della condivisione, della gratuità, del rispetto, della sincerità. È seme di morte, invece, e di morte per sempre, tutto ciò che è declinato secondo lo stile della maldicenza, dell'invidia, della gelosia, dell'odio, del rancore, del sopruso, del calcolo.
Scegliere il bene, comunque. A questo ci esorta santa Maria Assunta, ad apprendere la capacità di affidarsi alla parola di Dio, a riconoscere che Dio è sempre. Maria non rimane chiusa a contemplare in modo privato il dono della maternità che porta in grembo, ma è proiettata sui sentieri della premura e della disponibilità. Quando questo accade la vita danza, si rimette in moto.
Quanto vorremmo avere in questo momento il suo sguardo! Di lei che contempla le cose come le guarda Dio. Dio sovverte, attesta Maria. Il Messia viene da dove non ce lo si aspetterebbe. Il cielo non è chiuso, anche se nubi di violenza e di morte vorrebbero convincerci che così non è. C'è un'altra storia che Dio scrive attraverso uomini e donne docili alla sua Parola, che ancora credono chele sue parole possono compiersi, in loro anzitutto.
La fede non risparmierà l'esperienza della conflittualità, ma restituisce la consapevolezza che nella fine è l'inizio.


--------------------
torna su
torna all'indice
home