IV Domenica di Avvento (B)




Omelie - Il Vangelo della domenica
a cura di Antonio Savone, presbitero della diocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo
Vita Pastorale (n. 11/2020)


ANNO B – 20 dicembre 2020
IV Domenica di Avvento

2Samuele 7,1-5.8-12.14.16 • Salmo 88 • Romani 16,25-27 • Luca 1,26-3
(Visualizza i brani delle Letture)

FESTA IN CIELO

«E l'angelo partì da lei». Se potessimo attribuire agli angeli qualcosa dei nostri stessi sentimenti, non oso immaginare il modo in cui Gabriele abbia fatto ritorno presso Dio dopo essere entrato nella casa di Maria.
Fu festa in cielo quel giorno, di quelle come non se ne vedevano da quando, dopo aver plasmato l'uomo a sua immagine e somiglianza, «Dio vide che era cosa molto buona» (Gn 1,31). Poi, però, il sospetto aveva avuto la meglio sul cuore dell'uomo tanto da convincersi che non avendo più nessuno a cui obbedire si potesse gustare l'agognata libertà. Che illusione! Quando non obbedisci alla fede obbedisci al destino, quando non vivi conformemente alla ragione ti sottometti all'istinto. Non basta cambiar padroni per essere liberi. Da parte di Dio mai venne meno il desiderio di tornare ad avere l'uomo come interlocutore privilegiato.
Come è bella quell'espressione di Eb 1,1-2 in cui si dice: «molte volte e in diversi modi»! Pare di rileggere quanto accade in una relazione quando qualcosa si incrina. A ragione è stato scritto: quando ami, l'ultimo tentativo è sempre il penultimo.
Dio non si è mai rassegnato alla piega che aveva preso il rapporto con l'uomo. Dal giorno in cui le cose non erano andate più come sempre, era stato sempre lui a fare il primo passo. Avremmo detto che la pazienza ha un limite, a quanto pare, quella di Dio no. Per questo invia di nuovo "la forza della parola di Dio" (questo significa Gabriele). Quante volte nel corso della storia ha inviato "la forza della sua parola" per far sì che l'uomo conoscesse nuovamente l'esperienza della comunione che nasce dalla fiducia! Chissà con che attesa, con che trepidazione e speranza quel giorno avrà inviato la forza della sua parola alla ragazza di Nazaret!
Quel giorno a Nazaret una ragazza spezza la catena ininterrotta del voler affrancarsi da Dio e fa suo, nella fiducia e nell'abbandono, il desiderio stesso di Dio di condividere fino in fondo la condizione umana. Da non credere!

Per questo, forse più che di annuncio dell'angelo a Maria, questa pagina andrebbe definita come l'annuncio dell'angelo al Signore. Per la prima volta l'angelo può tornare in fretta riportando la tanto attesa risposta. Gabriele può far ritorno con gioia perché finalmente Dio ha una casa degna di lui, la casa della fiducia e della comunione, non già quella troppo angusta del tempio che Davide voleva costruire. Dio cerca uomini e donne, non luoghi adatti. Gli basterà una stalla.
La forza della parola di Dio oggi non raggiunge più la casa di Maria a Nazaret ma lambisce la mia esistenza. È a me che viene annunciato: c'è una storia santa che chiede di essere realizzata, contrariamente a quello che appare. Te la senti di parteciparvi? «Non temere» le tue resistenze, «non temere» l'esiguità delle tue energie, «non temere» l'incostanza dei tuoi propositi. «Lo Spirito santo scenderà su di te».
Coloro che si lasciano coinvolgere con tutto quello che sono, fanno sì che di nuovo l'angelo parta recando l'annuncio al Signore: c'è ancora un uomo disposto a fidarsi!
«Per la tua breve risposta» tutti possono essere rinnovati e richiamati in vita.


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