a cura di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio"
Comunità di preti della diocesi di Modena-Nonantola
Vita Pastorale (n. 2/2019)
ANNO C – 10 febbraio 2019
V Domenica del Tempo ordinario
Isaia 6,1-2.3-8 • Salmo 137 • 1 Corinzi 15,3-8.11 • Luca 5,1-11
(Visualizza i brani delle Letture)
V Domenica del Tempo ordinario
Isaia 6,1-2.3-8 • Salmo 137 • 1 Corinzi 15,3-8.11 • Luca 5,1-11
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GUARDARE IN PROFONDITÀ
Gesù, seduto sulla barca di Simone, parla alla folla che è sulla riva. È una situazione reale, ma è anche simbolica: Gesù chiede a Simone di salire sulla sua barca, gli chiede di mettergli a disposizione la sua vita per raccontare la notizia buona. Questo pescatore di Galilea accetta un rischio. Non sai mai cosa ti può succedere con Gesù! Non poteva immaginare che da Simone, pescatore di pesci, sarebbe diventato Pietro, pescatore di uomini. Era già difficile immaginare che un falegname desse dei consigli a un pescatore esperto. Ma Gesù è imprevedibile.
Difficile immaginare che Gesù non si fosse accorto che le reti erano vuote e tornare fuori a pescare era un'impresa inutile. E Simone glielo ricorda: Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla. Ti rendi conto di quel che dici? Se nella notte, che è il momento migliore per pescare, non abbiam preso niente, perché dovremmo gettarle in pieno giorno?
Ma Simone, almeno, ha capito che non deve affidarsi alla ragione, ma alla persona. Ha capito che poteva fidarsi di Gesù e della sua parola. La parola del Signore, più che un invito a ripetere un gesto che Simone conosce a memoria, è un invito ad andare in profondità. ''Va' verso il profondo", si riferisce al mare, ma anche al cuore. Su cosa puoi fondare la tua vita? Di chi puoi fidarti? Su chi sei disposto a scommettere? La parola di Gesù conduce Simone a questa profondità. E li sgorga il miracolo.
Ma il miracolo non sono i pesci! È la fiducia di Simone, il suo coraggio di riprovare. E poi la sua umiltà di riconoscersi peccatore, la sua fede nel riconoscere Gesù come Signore. E di abbandonare tutto per seguirlo. Cambia la vita, radicalmente. «D'ora in poi», dice Gesù: vuol dire che è avvenuto un taglio, c'è un salto. Prima era in un modo; ora sarà tutto diverso!
Quattro pescatori, da quel giorno, si lanciano in un'avventura più grande di loro. E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Cosa spinge Simone a fidarsi? Non la pesca miracolosa. Anzi, davanti al prodigio, si sente inadeguato e vorrebbe prendere le distanze: allontanati da me, perché sono un peccatore. Gesù non li ha convinti nemmeno a forza di ragionamenti, ma con uno sguardo e una semplice parola: non temere.
Simone ha paura del suo peccato, ma a Gesù il peccato non fa paura. Neanche lui perciò deve temere. È in quel preciso momento che capisce di essere amato, così com'è. A Gesù non interessa il suo passato, ma quel che d'ora in poi potrà essere. Gesù si fida di Simon Pietro. E lo farà ancora, anche dopo che l'avrà rinnegato tre volte. Anche lì basterà uno sguardo, uno sguardo pieno di perdono e di fiducia. Quando uno si sente guardato così, può fidarsi, rialzarsi, ricominciare un nuovo cammino e lanciarsi verso un futuro sconosciuto.
C'è sempre un rischio da affrontare. Ma mi fido di Dio che mi ha dato la vita; di Gesù che mi ha perdonato; dello Spirito che mi dà forza per rialzarmi dopo ogni caduta. È la straordinaria avventura della vita vissuta nella fede. E di ogni vocazione e missione... Sempre ci sarà data la possibilità di rialzarci e ripartire.
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