Per essere Cristo

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Giacché la Parola è Cristo, genera Cristo nella nostra anima e nelle anime altrui. Anche prima di vivere la Parola, se si è cristiani, c'è la grazia in noi, quindi la vita di Cristo, e con essa abbiamo senz'altro la luce di Dio e anche l'amore, però restiamo un po' chiusi come in una crisalide. Vivendo il Vangelo, l'amore sprigiona luce e la luce accresce l'amore: la crisalide comincia a muoversi finché ne esce la farfalla. La farfalla è il piccolo Cristo che inizia a prendere posto in noi e poi a crescere sempre di più, sempre di più... così da essere sempre più pieni di Lui.


La comunione con Cristo aumenta nel vivere la sua Parola.


Se non vivo la Parola mi sembra di non vivere. O sono la Parola o non sono, perché se non vivo la Parola sono io che vivo e io sono niente, mentre se sono la Parola è Gesù che vive in me.


Noi possiamo "essere", se viviamo la Parola, se siamo la Parola viva.
Le Parole di Gesù, infatti, non sono semplicemente esortazioni, suggerimenti, indicazioni, direttive, ordini, comandi. Nella Parola di Gesù è presente Gesù stesso che parla, che ci parla. Le sue Parole sono Egli stesso, Gesù stesso.
E così noi nella Parola lo incontriamo. E accogliendo la Parola nel nostro cuore, come Egli vuole che sia accolta (e cioè essendo pronti a tradurla in vita), siamo uno con Lui ed Egli nasce o cresce in noi e così "siamo". Ed ecco l' ''Essere".
Ma per questo occorre vivere la Parola, farla nostra; annullare noi per essere lei; metterla in cima ai nostri pensieri, ai nostri affetti. Essa è lampada per i nostri passi, la vera compagna nel "santo viaggio" che è la vita (cf. Sal 83 [84],6), perché non si può avere nessun miglior compagno di Gesù che in essa vive; per essa ci andiamo evangelizzando e irradiamo il Vangelo attorno a noi.


Ho sperimentato che è vero che la Parola di Dio è una presenza di Cristo e coincide col Verbo stesso.
Allora ho pensato che questa comunione con Gesù nella sua Parola la posso fare ogni attimo ed ogni attimo posso nutrirmi di lui e farlo crescere in me come una comunione continua.
Ho visto il Vangelo non certo come un libro di consolazione ove ci si rifugia nei momenti dolorosi per averne una risposta ma come il codice che contiene le leggi della vita, di ogni momento della vita; leggi che non vanno solo lette ed osservate, ma "mangiate" coll'anima e ti fanno Cristo in ogni istante!
E ho sperimentato la cosa in modo così vitale da farmi cadere nel minimo e nel nulla tutti gli aspetti che ogni attimo della vita comporta (dolorosi, gioiosi, comuni, straordinari) e da rendermeli l'uno al confronto dell'altro indifferenti, per vedere importante solo il Cristo che con la sua Parola li riempie e li vive.


Tu sei splendido!
Oh Gesù, quanto sei Dio nel tuo dire.
Ma come poco - lo ripeto - ti conosciamo se non leggiamo il Vangelo.
Il Vangelo sprigiona luce ad ogni passo. Ogni tua Parola poi è un fascio di luce incandescente: tutto divino.
Vieni, vieni nel mio cuore stasera e t'adorerò. Non c'è altro da fare di fronte a tanto splendore e così facendo tutto abbiamo fatto. Sì, Signore, tu vai adorato. Il resto, al resto ci pensi tu per noi qual fratello e tutt'uno col Padre.





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