Omelie - Il Vangelo della domenica
a cura di Antonio Savone, presbitero della diocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo
Vita Pastorale (n. 11/2022)
ANNO A – 8 dicembre 2022
Immacolata Concezione della B. V. Maria
Genesi 3,9-15.20 • Salmo 97 • Efesini 1,3-6.11-12 • Luca 1,26-38
(Visualizza i brani delle Letture)
Immacolata Concezione della B. V. Maria
Genesi 3,9-15.20 • Salmo 97 • Efesini 1,3-6.11-12 • Luca 1,26-38
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IL FONDAMENTO DELLA NOSTRA LIBERTÀ
Il rifiuto d'amore destabilizza gli equilibri, altera umori e pensieri al punto da non riuscire a rispondere più di sé e dei propri gesti. All'alba della creazione è avvenuto un vero e proprio rifiuto d'amore. Mentre Dio contemplava compiaciuto l'opera delle sue mani, l'uomo e la donna sono alle prese con un'ombra tenebrosa che pervertiva i loro desideri con febbrili deliri di onnipotenza: essere finalmente come Dio, ma senza di lui e contro di lui.
«Che hai fatto?», continuerà a chiedere Dio addolorato all'uomo, ben sapendo l'esito nefasto di un tale gesto di emancipazione adolescenziale. «Che hai fatto?», quasi non riusciva a capacitarsi che l'uomo avesse scelto ciò che lo portava fuori da ogni possibile compimento.
Per quanto addolorato, però, Dio non si arrese e così escogitò subito un progetto che potesse essere il segno di che cosa siano un uomo e una donna concepiti secondo Dio. Oggi lo chiameremmo "piano di emergenza" che, però, nell'economia di Dio diventa ancora più grandioso di quello concepito prima. La notte di Pasqua, infatti, canteremo così: «Se Adamo non avesse peccato, Cristo non ci avrebbe redenti». Se grandi furono i doni a noi elargiti nella creazione, quanto più grandi quelli che ci sono venuti con la redenzione!
Laddove noi poniamo premesse di maledizione, Dio scrive benedizione.
Scriverà a ragione sant'Agostino: «Il diavolo conosce il tuo nome, però ti chiama con il tuo peccato; Gesù, invece, conosce il tuo peccato, però ti chiama con il tuo nome».
Tutte le volte in cui l'uomo si ritrae dal circuito del suo amore, Dio aumenta l'offerta perché una storia di peccato non può avere altra soluzione se non in un di più di amore: Dio non solo perdona il peccato ma addirittura crea le condizioni per prevenire la colpa. Ecco l'Immacolata.
Dio ricrea le condizioni di partenza: Adamo ed Eva si trovano in una situazione di libertà non ancora condizionata dal male. Così Maria Immacolata. Essi hanno disobbedito, Maria ha detto di sì. Come all'inizio non c'era nessun determinismo ad agire in un modo piuttosto che in un altro ma tutto era affidato al discernimento umano, così nella vicenda di Maria: Dio rimane sospeso al suo sì. L'essere preservata da ogni macchia di peccato non altera il mistero della sua libertà. Solo quando Maria dice il suo sì, la storia può assumere un nuovo corso e passare da ribelle a salvata.
Sin da subito Dio concepisce qualcuno che sia il segno e la garanzia di una vita vissuta nell'affidamento. Maria ci ricorda che Dio non è il limite della nostra libertà ma ne è il fondamento. Se un'inimicizia dobbiamo fare nostra, non è certo contro Dio ma contro tutto ciò che è causa e motivo del male tra di noi, tra noi e Dio. L'inimicizia con Dio è solo fonte di vergogna, paura, fughe, accuse reciproche.
Maria, ripeteva Paolo VI, è «il ritratto di Dio» e il ritratto non dell'uomo ideale ma dell'uomo vero. È il ritratto di Dio che non si rassegna alla piega degli eventi e, pur lasciando l'uomo libero di accogliere la sua offerta di comunione, non confonderà mai l'uomo con il divisore. È il ritratto dell'uomo vero che è possibile fare nostro nell'obbedienza a ciò che il Signore propone.
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