I Domenica di Quaresima (C)




Omelie - Il Vangelo della domenica
a cura di Antonio Savone, presbitero della diocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo
Vita Pastorale (n. 3/2022)


ANNO C – 6 marzo 2022
I Domenica di Quaresima

Deuteronomio 26,4-10 • Salmo 90 • Romani 10,8-13 • Luca 4,1-13
(Visualizza i brani delle Letture)

LA PROVA DELLA LIBERTÀ

L'affacciarsi di ognuno alla vita non è mai indolore; esso è sempre frutto di un travaglio in cui nulla è scontato. Nessun copione è consegnato nelle nostre mani se non la luce e la forza dello Spirito santo. Se questa è la sorte di ogni uomo sulla terra, anche l'umanità del figlio di Dio è stata esposta "alla prova della libertà": chiamata a scegliere e a decidere. E il mercato delle possibilità è piuttosto ampio e variegato. Nessun luogo e nessun tempo sono al riparo: i luoghi e i tempi di Dio possono essere altresì i luoghi e i tempi del divisore.
Ci sono passaggi in cui con più forza e a più riprese avvertiamo il fascino di un meccanismo che, attraverso l'insinuazione, vorrebbe convincerci che nulla ha senso nella vita. Davvero il cuore dell'uomo è un abisso! E non sempre è scontato distinguere la lettura che viene da Dio e quella che viene da satana, se è vero che questi mette alla prova Gesù con la stessa parola di Dio.
Nel deserto della tentazione Gesù fa esperienza di una libertà messa a nudo dalla proposta tanto promettente di chi vorrebbe fargli credere che è so- lo per la via della prevaricazione che ci si può far strada nella vita, non già per quella della umiltà. Satana ci prova sempre attraverso la via del farti sentire qualcuno e del farti credere di non aver bisogno di nessuno, men che meno di Dio. Ci prova, inoltre, attraverso l'espediente di un bene a pronto consumo e non già dilatato nel tempo com'è, invece, la promessa di Dio. Con una differenza, però: qualora le cose dovessero andar male, chi ti ha indotto a percorrere quella strada apparentemente più corta e più facile, subito si smarca da te.
Quello di satana è l'incalzare proprio di chi sta alle calcagna finché non ha comprato la tua libertà.
Quando lo stomaco è braccato dai morsi della fame, non saresti disposto a venderti al miglior offerente? Cosa non faremmo pur di aver assicurato pane e salute! Ma Dio non prende nessuno per la fame. Non sa che farsene di un consenso nato sull'onda facile di un prodigio. Chi si fida di Dio sa che più che del cibo che sazia il ventre e soffoca la libertà, l'uomo ha bisogno di un cibo che lo metta al riparo dalla disperazione.
Quando il quotidiano diventa logorante, non desidereresti qualcosa che ti risparmi finalmente la fatica? Cosa non faremmo pur di lasciare che il nostro nome figuri tra quelli di chi ha segnato la storia per fama! Dio però non seduce con colpi di scena: la fede mal si coniuga con l'emozione che nasce da ciò che è spettacolo. Alla fede si addice il dietro le quinte di chi assiduamente tesse la trama per relazioni vere.
Quando la prova fa capolino, non desidereresti un Dio che magicamente manifesti la sua affidabilità? Cosa non faremmo pur di assicurarci il potere di chi non deve sottostare ad alcuno! A Dio però non interessa una fede comprata da un beneficio ricevuto. Egli non ha bisogno, come satana, di ricattare. Il giorno in cui dovessi metterti contro Dio, anche allora, soprattutto allora, Dio non esiterà a fare un passo indietro pur di rispettare la tua libertà. Lo attesta la vicenda del figlio minore della parabola lucana, lo può testimoniare altresì la nostra personale esperienza.


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