II Domenica di Avvento (C)




Omelie - Il Vangelo della domenica
a cura di Antonio Savone, presbitero della diocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo
Vita Pastorale (n. 11/2021)


ANNO C – 5 dicembre 2021
II Domenica di Avvento

Baruc 5,1-9 • Salmo 125 • Filippesi 1,4-6.8-11 • Luca 3,1-6
(Visualizza i brani delle Letture)

DIO GUARDA L'UMILE NON IL POTENTE

Una pletora di nomi altisonanti, di quelli che determinano le sorti della storia di popoli e di individui. E, per contro, un uomo solitario che aveva scelto di essere "integro e irreprensibile per il giorno di Cristo". Davvero strani i gusti di Dio, oggi diremmo non all'ultima moda.
Quale curriculum può vantare chi non ha alcuna esperienza di governo, di economia, uno che non ha fatto altro che farsi scavare le midolla dalla parola di Dio? Chi avrebbe scelto di puntare l'attenzione su un uomo confinato nel deserto del mondo piuttosto che privilegiare una corsia accreditata quale era quella che il potere politico e religioso del tempo incarnavano?
E, invece, no. Dio muove i suoi passi verso tutt'altra meta e ha di mira ben altro destinatario che il mondo paludato del potere. Sempre così: «Dio guarda l'umile»; guarda cioè chi non recita e ha un giusto sentire di sé, chi sa di essere solo una "voce" e non dimenticherà di essere soltanto l' "amico" che deve accompagnare lo sposo alle nozze e poi farsi da parte.
Accade con Giovanni Battista, accadrà con lo stesso Gesù. Sarà così con Saulo di Tarso, con Francesco d'Assisi, con Caterina da Siena, Teresa di Calcutta, uomini e donne che non hanno mai pensato alla loro vita come uno spettacolo da baraccone, ma che hanno provato a far rifiorire i pochi metri di cui era fatta la loro esistenza, là dove il Signore li aveva collocati. C'è un deserto da far fiorire: quello del mio cuore e quello del mio piccolo mondo.
A quanti crederebbero che gli unici protagonisti della storia siano coloro che detengono il dominio, il Vangelo ricorda che ce n'è un'altra ben più capace di suscitare vie d'uscita, insperate e ignote: l'obbedienza alla parola di Dio.
Mentre gli uomini escogitano strategie, stabiliscono alleanze, decidono interventi, Dio tesse la trama del cuore di un uomo che ha accettato di cooperare perché sia recuperato il progetto delle origini.
Penso, così, ai tanti uomini e donne che, lontani dai riflettori, fanno in modo che il loro uomo interiore sia plasmato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera, rinnegando tutto ciò che di inumano viene perpetrato nelle nostre relazioni. Penso a tutti coloro che hanno fatto della loro vita il segno più manifesto del fatto che Dio non ha permesso che neppure un granello di risentimento possa impedire la riconciliazione con lui e tra di loro.
Dio cerca "un uomo" e tanto gli basta. Che cos'era Giovanni a fronte di un potere politico e religioso tanto corrotto e così inadeguato? E, invece, no. Poco importa chi detiene un potere temporale o religioso; ciò che conta è cosa vuoi fare di quanto Dio continua a seminare nel tuo cuore.
Proprio il luogo della "non-parola" come il deserto, diventa l'esperienza per imparare ad ascoltare l'unica parola solida. E a proferire quella necessaria.
Proprio Giovanni ricorda a ogni generazione di credenti che, senza un rinnovamento personale profondo, non hanno consistenza alcuna tutte le imprese perseguite in qualsiasi ambito umano. A dare nuovo impulso, infatti, non è ciò che è rilevante ma ciò che è vero, non ciò che si impone sulla scena ma quello che scava nelle profondità del tuo uomo interiore.


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