a cura di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio"
Comunità di preti della diocesi di Modena-Nonantola
Vita Pastorale (n. 1/2020)
ANNO A – 26 gennaio 2020
III Domenica del Tempo ordinario
Isaia 8,23b • Salmo 26 • 1 Corinzi 1,10-13.17 • Matteo 4,12-23
(Visualizza i brani delle Letture)
III Domenica del Tempo ordinario
Isaia 8,23b • Salmo 26 • 1 Corinzi 1,10-13.17 • Matteo 4,12-23
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GIORNO PER GIORNO
Il racconto di questa domenica si conclude con Gesù che percorre la Galilea annunciando il vangelo del Regno. È la prima volta che compare questa parola in Matteo, una parola importantissima per il cristianesimo. "Vangelo" significa Buona Notizia, e anche oggi c'è una buona notizia: la salvezza portata da Gesù è ancora luce che irrompe nelle tenebre del nostro tempo e offre a ogni uomo la possibilità di un nuovo inizio. Questa è la caratteristica principale del brano di oggi, c'è un nuovo inizio per le tribù di Zabulon e di Neftali; c'è un nuovo inizio anche per i primi discepoli che passano da pescatori a pescatori di uomini.
Ma non tutti i cambiamenti hanno la caratteristica del nuovo inizio. Per essere un inizio significativo occorre che ci sia un "ritiro", cioè un momento iniziale, separato dalla routine, che permetta di prendere distanza da ciò che si vive e che consenta così di crescere nella consapevolezza. Il ritiro è il luogo in cui posso rielaborare il lutto, confrontarmi con le mie paure, con la solitudine. Ritirarsi è un movimento decisivo della vita, perché è lo spazio che permette di leggerci dentro e di interpretare le situazioni; uno spazio fatto di silenzio, ascolto e riflessione personale sulla parola di Dio, ma anche di confronto, dialogo e ascolto reciproco per discernere il senso di ciò che si sta vivendo.
Ma l'aspetto forse più sorprendente del nuovo inizio è che questo è una costante della vita cristiana. Gregorio di Nissa, un importante padre della Chiesa, diceva che la vita cristiana «va di inizio in inizio, attraverso inizi che non hanno fine». Ogni nuovo inizio deve avere una motivazione forte, uno stimolo importante. E nel Vangelo Gesù dà la motivazione che rende possibile la conversione: «il Regno dei cieli è vicino». Le parole di Gesù sono le stesse di Giovanni: «Convertitevi perché il Regno dei cieli è vicino».
Spesso nella nostra predicazione e nella catechesi ci si sofferma solo sull'idea della conversione senza considerare ciò che la rende possibile: «Il Regno dei cieli è vicino, è qui!». La parola di Dio ci rinvia allo stupore di un Dio che è vicino a ciascuno di noi. Nelle nostre vite c'è un tesoro, c'è una perla preziosa che è disponibile per grazia. Forse ce ne siamo dimenticati, ci siamo abituati. Il brano di questa domenica vuole farci stupire ancora una volta davanti a questa bella notizia: Dio in Gesù si è fatto vicino e continua a farsi vicino a ciascuno di noi offrendoci un nuovo inizio. Un nuovo inizio richiede però qualche taglio. È possibile che germogli qualcosa di nuovo nella nostra vita solo se siamo capaci di tagliare per amore tutto ciò che ci appesantisce e ci ostacola.
Infine, il nuovo inizio richiede la perseveranza, cioè chiede di compiere la lunga traversata della fedeltà. La decisione immediata e senza condizioni deve diventare stabilità, tenacia... e questo è possibile solo se si rinnova ogni giorno la scelta fatta un tempo, se ogni mattina si ri-sceglie ciò che si è scelto un tempo. Perché è la fedeltà a questo "giorno per giorno" che rende concreta e possibile l'eternità.
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