Avvento e Natale (A) 2016/2017


Parola che si fa vita

Commenti e Testimonianze sulla Parola (da Camminare insieme)



1a domenica di Avvento (27 novembre 2016)
Vegliate dunque! (Mt 24,42)

2a domenica di Avvento (4 dicembre 2016)
Preparate la via del Signore (Mt 3,3)

Immacolata concezione della B.V. Maria (8 dicembre 2016)
Avvenga per me secondo la tua parola (Lc 1,38)

3a domenica di Avvento (11 dicembre 2016)
Sei tu colui che deve venire? (Mt 11,3)

4a domenica di Avvento (18 dicembre 2016)
Così fu generato Gesù Cristo (Mt 1,18)

Natale del Signore (25 dicembre 2016)
Andiamo... vediamo questo avvenimento (Lc 2,15)

Maria Madre di Dio (1° gennaio 2017)
Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose (Lc 2,19)
Giornata mondiale della pace: La non violenza: stile di una politica per la pace

Epifania del Signore (6 gennaio 2017)
Gli offrirono in dono oro, incenso e mirra (Mt 2,11)

Battesimo del Signore (8 gennaio 2017)
Gesù venne da Giovanni per farsi battezzare (Mt 3,13)


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1a domenica di Avvento (27 novembre 2016)
Vegliate dunque! (Mt 24,42)

Gesù ha dato inizio ad una nuova era, definitiva quanto alle linee maestre (la carità, la libertà...), al cui perfezionamento siamo invitati noi discepoli. La nostra fede assume così un indirizzo concreto e responsabile. La sua venuta è una liberazione: dai vari problemi del come, del quando, del perché. Da una parte ci sospinge alla fiducia nella potenza dell'amore di Dio; dall'altra ci insegna a vivere come se il Regno fosse già arrivato. Per questo l'invito: "Vegliate!". A dirci: tutto quello che fai, fallo in modo saggio. Vivi l'attimo presente con intensità e perfezione.
Diceva il martire Frère Christian de Chergé: "So di non avere altro che questo piccolo giorno di oggi da donare a Colui che mi chiama per tutti i giorni; ma come dirgli sì per tutti i giorni se non gli dono questo piccolo giorno qui... Dio ha mille anni per fare un giorno, io ho solo un giorno per fare qualcosa di eterno: oggi!". Per questo è necessario vegliare e sappiamo che veglia chi ama, chi è nell'amore. Se chi sta per arrivare è la persona che più amiamo allora è una gioia operosa l'attesa. Viviamo questo tempo di avvento nell'amore: a Dio e al fratello che Dio ci mette accanto.

Testimonianza di Parola vissuta

UNA TRADUZIONE

Dovevo finire, entro la serata, la traduzione di un intervento per un congresso, quando un amico mi telefonò per dirmi che aveva urgenza di essere aiutato a tradurre una lettera. Siccome era stato appena assunto, far bene quel lavoro era importante per lui. Gli assicurai il mio aiuto. Sennonché, una volta ricevuta la lettera, mi accorsi che certi termini tecnici risultavano difficili anche per me, che non ero del settore. Solo con l'aiuto di Internet e varie telefonate a specialisti riuscii a portare a termine la traduzione, anche se a spese del mio lavoro, ma ero sereno per aver aiutato l'amico. A questo punto telefonai alla società che mi aveva affidato il lavoro per spiegare che avrei mandato la traduzione la mattina seguente, pensando di lavorare tutta la notte. La risposta: "Puoi dormire tranquillo. Quell'intervento è stato spostato".

T. M. – Slovacchia

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2a domenica di Avvento (4 dicembre 2016)
Preparate la via del Signore (Mt 3,3)

Il vangelo di questa domenica ci presenta il Battista e il suo messaggio: il Signore viene e questo evento ci chiama a prepararci; il suo Regno è un fatto così fondamentale che non può trovarci distratti o indifferenti. Nell'invito al cambiamento Giovanni usa l'immagine della via: "Preparate la via al Signore". Tutti noi abbiamo l'esperienza della strada: quelle che percorriamo tutti i giorni. Nella Parola di Dio, la strada che riconduce in patria gli esiliati diventa il simbolo della conversione del popolo a Dio.
Anche Gesù mette in cammino chi egli chiama: "Seguitemi". Egli ci suggerisce il modo migliore: camminare sulla via del dono di sé. Anche la fede, la relazione con Dio, è un cammino che caratterizza la condizione del credente. L'invito che il Battista rivolge a noi, in cammino verso il Natale, riguarda due cose urgenti: convertirsi e non cullarsi in illusorie sicurezze. Convertirsi è cambiare "mente", "comportamento"; assumere un nuovo modo di pensare Dio. Proviamo in questa settimana a percorrere questa strada.

Testimonianza di Parola vissuta

AMARE FINO IN FONDO

È la vigilia di Natale e mio marito al bar parla con un amico d'infanzia, un compaesano piuttosto riservato e viene a sapere che il giorno dopo sarebbe stato solo con il suo cane e così mi propone di ospitarlo per il pranzo di Natale. Senza esitare accetto e metto al corrente i nostri due figli, ad una condizione però: il cane dovrà restare fuori. Allora mio marito, non avendo numero di telefono, si reca a casa sua per invitarlo, ma non lo trova. Gli dico: "Se sarà volontà di Dio lo incontrerai". E così succede in un bar.
Il giorno di Natale, Daniele arriva; il pranzo è essenziale e sobrio, ma l'atmosfera è semplice e accogliente. Con sé ha il suo cane, amico fedele, che in un primo momento resta in auto, poi comprendo che per amare fino in fondo questa persona devo far entrare pure il suo cane offrendogli cibo e acqua. Daniele si sente a suo agio, ci parla di sé e della sua vita, lo ascoltiamo con interesse e attenzione.
È ormai tardo pomeriggio quando si alza, seguito dal suo cane, ci saluta e ci ringrazia tanto. Contraccambiando i saluti gli dico: "Sei stato un dono per noi e ora che ti conosco pure io, se ti incontrerò potrò salutarti e chiederti come stai".
È stato un Natale un po' insolito perché abbiamo ospitato una persona che si dichiara non credente, un po' sconosciuta, ma ricca di quei "semi del Verbo" che sono in ognuno. È stata inoltre un'occasione per vivere la Parola che in quel mese meditavamo: "Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri... Gesù bussa e chiede di entrare.... Non posso lasciarlo fuori dalla mia vita... La sua voce invita ad offrire fiducia e amicizia...". Grazie Signore per questo Natale!

M. M.

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Immacolata concezione della B.V. Maria (8 dicembre 2016)
Avvenga per me secondo la tua parola (Lc 1,38)

Nel nostro cammino verso Natale incontriamo oggi la figura di Maria Immacolata. Infinite volte abbiamo ascoltato il racconto evangelico dell'annunciazione. Le parole di saluto che l'angelo rivolge a Maria sono innanzitutto un invito a gioire per la gratuita e piena iniziativa di Dio nella sua vita. Lei è la piena di grazia. Inoltre "il Signore è con te": l'angelo le assicura la compagnia e l'assistenza di Dio. Troviamo Maria in atteggiamento riflessivo, pensieroso, col desiderio di penetrare il significato dell'annuncio: è presentata come una sintesi di sapienza e di umiltà, di riservatezza e di saggezza.
Il racconto poi si chiude, lo sappiamo, con la celebre risposta di Maria: "Ecco la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola". Maria consegna tutta la sua persona alla parola del Signore, gli vuole appartenere totalmente senza trattenere nulla per sé. Lei si abbandona confidente alla Parola, col desiderio profondo che quanto le è stato annunciato si compia. Proviamo, in questi giorni, a fare nostre le parole di Maria: avvenga per me secondo la tua parola e scopriremo che anche per noi Dio ha un disegno meraviglioso e che noi, con Lui, possiamo realizzarlo.

Testimonianza di Parola vissuta

HO DETTO IL MIO SÌ

In un periodo di profonda insoddisfazione, ho fatto un controllo per un piccolo disturbo che da qualche mese mi dava fastidio, una cosa apparentemente banale, un'infezione. Dopo la Tac, quando sono tornata per conoscere i risultati, il medico mi ha proposto di aspettare che arrivasse mio marito, prima di parlarne. Gli ho chiesto, invece, di dirmelo subito. La sentenza è stata: tumore molto aggressivo, già con metastasi ossee, ai polmoni e al fegato.
In quel momento, dentro, un abisso. Che mi travolgeva. Ma anche la certezza che questo abisso per me aveva un nome, era il mio Dio che veniva col vestito più bello. L'ho sentito proprio così… come un invito a nozze. In un certo senso, finalmente si concretizzava l'amore che gli avevo dichiarato per tanti anni a parole. Ora potevo, se volevo, dire il mio sì.
È stato fondamentale questo primo momento da sola, perché mi ha dato il tempo di decidere dentro di me. Quando poi è arrivato mio marito, ero pronta per accogliere anche il suo dolore. Per lui è stata dura: ho avuto come la percezione fisica di un uomo che crollava, invecchiato di dieci anni in un attimo...
È poi cominciato un periodo in salita: iniziare la radioterapia contro le metastasi ossee per bloccare le fratture, decidere la chemioterapia più adatta… In quel periodo è stata importante l'unità con mio marito e le altre persone che mi stavano vicino, ma soprattutto la presenza di Maria, la mamma di Gesù: nelle sue mani mettevo i miei dubbi e le mie difficoltà.
Ho imparato a vivere attimo per attimo, senza correre avanti con la mente, anche se è umano farlo.

G. M.

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3a domenica di Avvento (11 dicembre 2016)
Sei tu colui che deve venire? (Mt 11,3)

Il vangelo di questa domenica ci presenta il Battista e il suo messaggio: il Signore viene e questo evento ci chiama a prepararci; il suo Regno è un fatto così fondamentale che non può trovarci distratti o indifferenti. Nell'invito al cambiamento Giovanni usa l'immagine della via: "Preparate la via al Signore". Tutti noi abbiamo l'esperienza della strada: quelle che percorriamo tutti i giorni. Nella Parola di Dio, la strada che riconduce in patria gli esiliati diventa il simbolo della conversione del popolo a Dio.
Anche Gesù mette in cammino chi egli chiama: "Seguitemi". Egli ci suggerisce il modo migliore: camminare sulla via del dono di sé. Anche la fede, la relazione con Dio, è un cammino che caratterizza la condizione del credente. L'invito che il Battista rivolge a noi, in cammino verso il Natale, riguarda due cose urgenti: convertirsi e non cullarsi in illusorie sicurezze. Convertirsi è cambiare "mente", "comportamento"; assumere un nuovo modo di pensare Dio. Proviamo in questa settimana a percorrere questa strada.

Testimonianza di Parola vissuta

LA PIÙ GRANDE AVVENTURA

Dopo molte ore di logorante attesa viene annunciato che tutti i voli da Bratislava sono stati cancellati: la compagnia aerea è fallita. Torno a casa e mi telefona un amico in vacanza in Ungheria, a tre ore da Bratislava: mi chiede se ho in programma di andare in Italia. Lui è solo e sarebbe un aiuto anche per la guida. Prendo il primo treno per Budapest. Mi trovo accanto ad un musicista ungherese. Lui, stupito di sentirmi parlare la sua lingua, tira la conclusione che certamente giro questi paesi per avventure d'amore. Gli rispondo: "Sì, sono qui per una grandissima avventura d'amore: Dio!".
Lo vedo scombussolato, divertito, curioso. Dopo mi chiede: "Ma come fai ad essere certo di Dio?". Gli racconto l'accaduto e che il fatto di stare al gioco delle circostanze mi permette di fare continua esperienza di Dio vicino. Il musicista allora: "Possibile che Dio entri nella nostra quotidianità? Se è così, la compagnia aerea è fallita perché potessimo incontrarci. Si vede che sei una persona felice". Quando mi salutò lo vidi commosso.

T.M., Italia

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4a domenica di Avvento (18 dicembre 2016)
Così fu generato Gesù Cristo (Mt 1,18)

Oggi l'evangelista Matteo ci racconta che Gesù fu generato nel grembo purissimo della Vergine per virtù dello Spirito Santo, cioè viene dall'Alto. Ma è anche inserito in una storia fatta di persone concrete: tra i suoi antenati ci sono giusti e peccatori, persone credenti e incredule. Per questo motivo noi abbiamo speranza: Dio non cessa di essere l'Emmanuele, il Dio con noi. Nonostante le nostre infedeltà, nonostante tutte le forze del male, Dio si è fatto vicino a noi e cammina con noi.
Giuseppe, nel vangelo di oggi, quando viene a sapere che Maria sta aspettando un figlio, da uomo giusto, cioè disponibile a fare la volontà di Dio, cerca una soluzione umana che gli sembri adeguata, ma rimane aperto alla proposta di Dio, che puntualmente arriva. Quando infatti viene a conoscere la realtà delle cose dalla visione di un angelo, prontamente sposta la sua decisione per accogliere la proposta di Dio. Anche noi nella recita del Padre nostro diciamo: "sia fatta la tua volontà"; proviamo allora a chiederci se in quel momento stiamo facendo la volontà di Dio. Se così non fosse, mettiamoci prontamente a fare quanto il Signore ci chiede.

Testimonianza di Parola vissuta

"DEVI SOLO AIUTARLE"

Lavoro nella Polizia e qualche giorno fa mi hanno comandato di rimpatriare alcune donne indesiderate sul territorio italiano, aggressive e dedite alla malavita. Ero preoccupato. Come gestire il rapporto con loro? Decisi di parlarne con il mio parroco che mi disse: "Perché ti preoccupi? Tu devi solo aiutarle…".
Quando, una alla volta, entravano nella stanza dove trovavano sei poliziotte, si spaventavano. Ho avvertito subito il loro disagio e ho pensato di rompere il ghiaccio chiedendo via via a ciascuna come si chiamava. Il loro volto si rilassava un po' e qualcuna cominciava a parlare.
Una ragazza appena giunta sull'aereo mi ha detto che aveva fame. Le dissi che dopo la partenza ci avrebbero dato da mangiare, ma lei continuava a lamentarsi… Così ho preso un panino dalla mia borsa e glielo ho dato. Mi ha ringraziato e durante il viaggio ha continuato a parlarmi con fiducia. Prima di scendere dall'aereo mi ha salutato calorosamente come una cara amica.

T. S., Italia

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Natale del Signore (25 dicembre 2016)
Andiamo... vediamo questo avvenimento (Lc 2,15)

Eccoci a Natale! La festa del Dio con noi. La festa della nostra salvezza. La festa dell'uomo nuovo, della città umana che diventa città di Dio. Dio si fa piccolo, diventa bambino, per metterci a nostro agio. Chi di noi non si ferma davanti ad un piccolo? Dio si fa conoscere alla sua creatura perché questa ne venga trasformata; così chi è permeato dall'amore di Dio diviene testimone, proclamatore, tramite della salvezza per altri.
Nel brano evangelico della messa dell'aurora, troviamo i pastori che accolgono la proposta fatta loro dell'Alto. È stato loro offerto un segno e in atteggiamento di fede essi vanno a vederlo, accettando l'azione di Dio che si presenta in modo del tutto particolare. Essi vanno a vedere e accolgono, raccontando ad altri ciò che hanno visto.
Quanti piccoli segni ci parlano di Dio! Un incontro, un ascolto, una gioia condivisa, un dolore portato assieme, un avvenimento... Il Dio che si è fatto bambino, piccolo e povero, mi ricorda che anche oggi sono chiamato dalle piccole cose a grandi incontri. Tutto mi ricorda che la fede è un cammino, è un andare con occhi e cuore diversi, verso il quotidiano, che nella sua semplicità e talvolta nella sua monotonia è abitato da Dio; lo trovi accanto a te perché Lui per primo ti viene incontro.

Testimonianza di Parola vissuta

NATALE RUMENO

Nei primi giorni di ottobre si è presentato nella segreteria della scuola dove lavoro un signore rumeno molto dispiaciuto perché non riusciva a comperare i libri per i figli. Subito mia moglie ed io ci siamo attivati, e il giorno dopo siamo stati in grado di fornirgli diversi libri. Abbiamo coinvolto anche il Comune che eccezionalmente ha dato un contributo. Abbiamo comunicato la situazione di questa famiglia sia a scuola che a famiglie amiche. Sandro e Teresa si sono prodigati in mille modi, invitandoli a casa e mettendo loro a disposizione dei vestiti che le famiglie avevano offerto. A scuola sono stati coinvolti anche i nostri collaboratori e ciascuno si è adoperato come meglio poteva.
Io mi ero preso l'impegno di trovare dei libri usati per il figlio più grande, ma non riuscivo a trovare nulla. Mi ero quasi arreso quando una mattina è venuto a parlarmi un insegnante della scuola frequentata dal ragazzo. L'ho informato della situazione di questa famiglia: la risposta è stata immediata. Sono stati trovati dei libri usati che hanno consentito di utilizzare il contributo del Comune per altre necessità. Per Natale questi nostri nuovi amici rumeni ci hanno detto che sarebbero venuti volentieri, come è tradizione nel loro paese, a casa nostra per fare i canti natalizi. È stato un natale nuovissimo, tanto bello!

P.M., Italia

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Maria Madre di Dio (1° gennaio 2017)
Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose (Lc 2,19)
Giornata mondiale della pace: La non violenza: stile di una politica per la pace

Il vangelo di oggi mette in rilievo la divina maternità di Maria sia nel suo aspetto umano (concepito nel grembo), sia nell'aspetto di quella comunione di fede che legò la Vergine al Figlio. Maria è presentata qui come il tabernacolo, l'arca dell'alleanza, dove Dio ha preso dimora e si è reso presente fra gli uomini. Maria è donna sapiente.
È alla luce discreta della fede attenta e riflessiva, che maturano le grandi realtà. Maria non aveva la visione diretta: intuiva, presagiva, raccordava, cercando di decifrare gli eventi, di leggere nelle circostanze, di profittare delle occasioni, per capire quale fosse, momento per momento, la volontà del Signore. San Luca, più di ogni altro, sottolinea l'indole riflessiva e meditativa della Vergine, custode dell'Amore eterno. Quella docile e trepida pensosità, quel riservato e lieto silenzio, rivelano tutta la calma profondità dell'animo di Maria e la sua disponibilità all'ascolto e alla premura ospitale e servizievole.
Anche noi abbiamo celebrato il Natale del Dio che si fa bambino. Coltiviamo l'atteggiamento di Maria: custodiamo nel cuore, come ha fatto Lei, tutti questi avvenimenti, lasciamo che ci parlino dell'infinito amore di Dio per ciascuno.

Testimonianza di Parola vissuta

ACCOGLIERE L'AMORE DI DIO

Riflettendo sul mercante della parabola del vangelo, che, trovata la perla preziosa, vende tutto perché intravede l'affare della sua vita, ho ripensato al momento in cui per me si è presentata la perla della mia esistenza: non era una ragazza, non era un posto di lavoro… era un essere misterioso e vicino. Qualcuno mi aveva chiesto: "Lo sai che Dio ti ama?". Dio mi ama?
Fino a quel momento lo avevo immaginato lontano, seduto pensoso su un trono, che si sarebbe accorto di me soltanto se avessi fatto qualcosa di eroico. Che mi amasse prima che io avessi fatto qualcosa, mi sconvolgeva. Di colpo mi trovai ricco e non dovevo far nulla, soltanto credere e accogliere l'amore di Dio in tutti i momenti della mia vita. Ciò mi ha reso capace di stabilire rapporti più liberi, finire le azioni con entusiasmo, accettare gli incidenti di percorso. Scomparvero i modelli su cui far combaciare la mia vita, il tempo divenne amico, ogni persona che incontravo era occasione di provare come anche il mio cuore fosse capace di un amore non interessato.
La sorgente della felicità si trovava in me, non c'era più da cercare sorgenti di gioia. Per questa perla valeva vendere tutto il resto.

C.M,. Italia

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Epifania del Signore (6 gennaio 2017)
Gli offrirono in dono oro, incenso e mirra (Mt 2,11)

La salvezza, preparata per tutti gli uomini, è incontrata in primo luogo dai "lontani". Coloro che consultavano le Scritture e "sapevano", non hanno cercato e perciò non hanno trovato il Messia. I Magi, invece, si sono messi in cammino, hanno indagato, chiesto e trovato. La fede dei Magi è ricerca, sforzo di superamento di tutto ciò che può frapporsi tra noi e Dio.
Venendo tra noi, Dio si rivela adattandosi alla nostra misura: non ci vuole impressionare con la sua magnificenza e la sua grandezza, ma si offre a noi nella semplicità e nella piccolezza. E quando i Magi arrivano davanti al bambino e sua Madre, la loro corsa si ferma. Si prostrano e gli offrono doni che sono l'espressione della fede nel Messia, re universale.
Chi incontra Gesù, il Figlio di Dio, con apertura d'animo, con sottomissione, proverà una gioia straordinaria, perché Egli è l'espressione dell'amore concreto del Padre: i Magi ne hanno fatto esperienza. A partire da questo si spiegano anche i doni che essi offrono: "non sono regali pratici... sono un riconoscimento della dignità regale di Colui al quale vengono offerti" (papa Benedetto XVI). Che cosa "offro" a Dio, che si fa presente nella mia vita con il suo infinito amore?

Testimonianza di Parola vissuta

"NATALE MI AVEVA RAGGIUNTO"

Penso che la cosa peggiore che si possa sperimentare è di "non esistere" per nessuno a Natale. Al colmo dell'amarezza, mi sono ricordato che nel palazzo dove abito c'erano altri "soli" come me: una coppia di anziani. Ho messo insieme una bottiglia di vino, una scatola di dolci… insomma ho fatto un bel pacchetto e sono andato a trovarli. Ero arrivato al momento giusto, perché avevano bisogno di aiuto per tante cose. Erano così felici e grati. Mentre armeggiavo in cucina, mi stupivo io stesso per la libertà e la gioia che provavo. Dov'era sparita l'angoscia di prima? Natale mi aveva raggiunto.

Sandro, Italia

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Battesimo del Signore (8 gennaio 2017)
Gesù venne da Giovanni per farsi battezzare (Mt 3,13)

La prima domenica del tempo ordinario è dedicata al ricordo del battesimo di Gesù, l'avvenimento che per il Cristo rappresentò la fine della vita nascosta a Nazareth e l'inizio dell'attività pubblica. È la sua "investitura" ufficiale come Messia, chiaramente prefigurata nella vocazione profetica del "servo" (prima lettura) e sinteticamente riassunta dall'annuncio di Pietro nella casa di Cornelio (seconda lettura). Nel battesimo, il Cristo manifesta la sua disponibilità alla voce di Dio che lo manda, la sua solidarietà con i peccatori, il suo impegno per la loro conversione, l'accettazione della vita come dono per gli altri.
Gesù appare così solidale con l'umanità; sceglie di non dissociarsi, in nome della propria innocenza, da un popolo di peccatori, da una folla di penitenti, ma di aderire a questo anelito di rinnovamento.
È bello vedere che anche Gesù ha "bisogno" del Battista per iniziare la sua missione. Per Lui è importante immergersi nel limite umano per poter aiutare le persone, spendersi con gratuità e generosità, per essere l'Emmanuele di tutti. Nella settimana che ci sta davanti cerchiamo di farci uno con ogni prossimo.

Testimonianza di Parola vissuta

SCUOLA DI LINGUA

Abbiamo dato vita ad una scuola gratuita di lingua italiana per stranieri quando abbiamo saputo che una ragazza africana non trovava lavoro perché non sapeva la lingua. In tanti ci diamo da fare per il locale, i tavoli, le sedie e la lavagna. Tre volte alla settimana lezioni per una decina di persone cattoliche e musulmane. A fine luglio concludiamo con una festa: piatti tipici, danze e canti. A un certo punto Cady, musulmana, comincia a cantare una canzone della Messa cattolica. Tutti cercano di essere dono per gli altri. Continuano i rapporti e sperimentiamo che, avendo messo alla base del nostro servizio il rispetto dell'altro e una solidarietà vera, i frutti sono meravigliosi. Mussà, invitandoci al suo matrimonio, ci diceva quanto sia stata importante per la sua vita la nostra amicizia.

L.G., Italia

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