Il diaconato in Italia n° 176/177
(settembre/dicembre 2012)
RIQUADRI
Nella Sua scia
di Raffale Cefalo
L'uomo ha speranza di salvezza non perché sia buono, ma perché Dio è buono e il Suo Amore lo rigenera. Egli crea libertà e futuro, così il perdonato non può vivere come prima (se non si ama l'uomo che è al nostro fianco, non si può amare Dio). L'amore per Dio e per l'uomo si unifica in uno stesso precetto. Nell'amore per l'uomo si realizza e manifesta l'amore per Dio. Il contrario è un'illusione. Ciò mi impegna e mi coinvolge quotidianamente in tutti gli ambiti della mia vita. L'essere diacono in parrocchia o all'Ufficio di Pastorale Familiare della diocesi mi porta sempre a confrontarmi e ad operare con lo stesso zelo.
Forte è l'esperienza che vivo nell'Ufficio Famiglia e Vita dove la collaborazione esiste da oltre venti anni e dove il lavoro di volontariato è supportato da amicizia rispettosa e fraterna. È espressione del mio diaconato essere inserito in questa realtà che mi da la possibilità di testimoniare la mia vocazione nell'ambito delle realtà familiari che tante volte sembrano messe in secondo piano da altri aspetti della Pastorale Diocesana. Essere insieme e lavorare con spirito di amore per gli altri fa sì che ciò che potrebbe sembrare impegnativo e faticoso, diventi motivo di gioia se fatto con la volontà di estendere quanto più possibile nella Diocesi la nostra azione.
La coordinazione di una rete di associazioni e la collaborazione con la Caritas Diocesana ci permette di essere fattivamente vicini alle tante emergenze familiari che ogni giorno ci vengono presentate. La giornata per la Vita ci vede coinvolti ogni anno con i movimenti e le associazioni nell'organizzare l'evento che promuove la salvaguardia della vita in tutti i suoi aspetti. A Gennaio, nel giorno del battesimo di Gesù, con la nostra presenza di famiglie cristiane siamo vicini al card. Sepe nella celebrazione dei battesimi in cattedrale. Da almeno un lustro in Diocesi si celebra la giornata dei nubendi che coinvolge tanti giovani che credono al Sacramento del matrimonio, coinvolgendoli in progetti e scelte di solidarietà (bomboniere solidali, ecc.). Infine non manca l'attenzione ai fedeli separati, divorziati, risposati che il nostro Pastore invita a vivere momenti di preghiera e di spiritualità.
Tante e tante cose si fanno e tante si possono ancora fare, ma l'esperienza insegna a non avere fretta, ma a rispettare i tempi che non sono quelli dell'uomo. lo credo che la famiglia sia fondamento della società dove si può vivere e testimoniare il Vangelo. Questa convinzione mi sprona ad essere sempre più presente e attento alle proposte ed orientamenti che ci vengono dal Piano Pastorale Diocesano, in quanto l'Ufficio è punto di riferimento per la sua attuazione.
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