Da Bogotà, la formazione della sposa del diacono



Il diaconato in Italia n° 176/177
(settembre/dicembre 2012)

FOCUS


Da Bogotà, la formazione della sposa del diacono

Questa pagina ufficiale dell'Arcidiocesi di Bogotà manifesta un carattere esortativo molto forte, forse vicina allo stile parenetico delle antiche lettere paoline. Lo pubblichiamo come invito a gettare uno sguardo al diaconato in America Latina.


Dimensione umana: la sposa dell'aspirante o del candidato al diaconato ha delle qualità umane e cristiane che le permettono di accogliere nella propria vita la grazia del ministero del marito come diacono permanente. Si devono tenere presenti e rafforzare alcuni aspetti particolari. La sposa pone al servizio del suo sposo le qualità umane che possiede e coltiva maggiormente la pazienza, la prudenza, il silenzio e la delicatezza nel tratto e nel cuore, la fedeltà che va unita al dono di sé nella comunione indissolubile del patto nuziale.
La sua formazione umana è solida e aperta a dare testimonianza coerente nelle azioni, nel pensiero, nella rettitudine e nella trasparenza delle azioni. Con le capacità che le sono proprie è una guida come moglie, sposa, madre, amica in modo da potersi bene integrare nell'ambito sociale, culturale, religioso, ecclesiale, nella parrocchia, nelle piccole comunità in via di crescita. Acquisisce discrezione, capacità di ascolto, coraggio per testimoniare le sue convinzioni ed essere aperta, nello stesso tempo, a chi la pensa diversamente. Gode di una buona reputazione nella propria terra e fuori, al fine di raggiungere l'armonia con il coniuge, i figli, gli amici e la comunità dei fedeli. Si apre all'integrazione sociale e culturale, attraverso la presenza attiva e serena nella scuola di formazione perché questi spazi si trasformino in nuove occasioni di amicizia.
Cresce nella solidarietà, nella carità e nella giustizia con quanti la avvicinano al fine di dare di sé l'immagine di una sposa credente e convinta. È madre sollecita, educatrice vera dei suoi figli, impegnata in questa missione e capace di supplire il suo sposo nei momenti di assenza a causa del suo ministero diaconale e del servizio ai poveri.
Formata ad una solida vita cristiana, assidua nell'eucarestia e nella frequenza agli altri sacramenti. Con una vita di preghiera che le permette di crescere attraverso la Parola di Dio e di condividerla, nella sua pienezza, nell'incontro con gli altri. Guarda Maria la Madre di Gesù come modello della sua vita di fede e impara, dalla Santissima Vergine, la capacità del silenzio, dell'ascolto, dell'obbedienza per attuare la volontà di Dio nella propria vita. Le sue scelte sono essenziali e il suo autentico cammino spirituale le permetta di far crescere e rafforzare la dimensione spirituale del vincolo matrimoniale e di essere un riferimento efficace e sicuro nel ministero del suo sposo. Partecipa alla formazione una volta al mese, così come cura la propria formazione spirituale alla stessa maniera dei diaconi e dei candidati. Partecipa ai ritiri spirituali segnalati per la formazione del suo sposo, e può condividere con lui la preghiera della Liturgia delle Ore e preparare la Lectio divina per la sua famiglia e nella coppia.
La sposa è chiamata a formarsi, alla stessa maniera di suo marito, sia con la partecipazione effettiva ai corsi e con gli esami, sia solo come uditrice. Acquisisce un linguaggio adeguato che le permette di accostare il marito nell'esercizio del proprio ministero. Si impegna in un continuo scambio col marito per approfondire la vocazione al diaconato e gli studi propri a questo ministero. Pone le sue conoscenze e la sua professionalità a servizio degli altri per un confronto ed una conoscenza più ampie. Avvicina ed entusiasma i figli allo studio ed al ministero del loro papà, affinché possa sentire la vicinanza e l'apporto di tutti.
La dimensione pastorale non appartiene solo al diacono. La sua sposa si prepara con la sua presenza, per accompagnarlo, assisterlo, condividere il lavoro del marito. Può formarsi come catechista, ministro straordinario della comunione, animatrice liturgica, animatrice di gruppi di preghiera, consigliera della vita coniugale, animatrice nei corsi per l'iniziazione cristiana, impegnata come genitore nella scuola così da poter offrire una testimonianza di vita cristiana in ogni luogo.
La presenza della sposa nella vita pastorale rende la famiglia del diacono una vera presenza di testimonianza che porta frutti di carità nella vita del mondo. La presenza della sposa nell'ambito della pastorale della salute, in quella educativa e del carcere, nella pastorale ad alto impatto come quella con le prostitute, con i barboni, daranno un serio impulso ed incoraggiamento all'apostolato del suo sposo. Tutta la vita della sposa presente nella vita della comunità sarà uno stimolo, una testimonianza continua e fedele di crescita nei fedeli e di aiuto per il cammino di vita cristiana per tanti altri.
È capace di colmare l'assenza dello sposo nella famiglia, tra i figli e gli altri membri. Capace di sentire la solidarietà come una rete di appoggio, sociale ed economico. Non perde i vincoli con le famiglie dei diaconi che possono essere di aiuto nel farle accettare la nuova condizione di vita. Continua a testimoniare la propria fede e quella del marito che certamente la benedice.




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