Il diaconato in Italia n° 176/177
(settembre/dicembre 2012)
RIQUADRI
I diaconi ambrosiani a Roma
Redazione
Dal 7 all'11 ottobre ben 150 fra diaconi, mogli e familiari, guidati dal rettore don Giuseppe Como e da don Ennio Apeciti hanno vissuto a Roma giorni intensi e di profonda spiritualità, in occasione del 25° anniversario del ripristino del diaconato permanente nella diocesi di Milano e, coincidenza voluta e preparata, l'apertura dell'Anno della Fede nel 50° di apertura del Concilio Vaticano II. Il programma ha visto alternarsi le visite e le meditazioni, queste ultime proposte dal nostro cardinale, dal card. Coccopalmerio e dal card. Comastri, nel contesto della preghiera liturgica. Si è trattato, come è stato giustamente affermato, di un ritorno alle radici; anzi alle radici delle radici: sulla tomba degli apostoli Pietro e Paolo i diaconi hanno potuto sperimentare una volta in più il legame ininterrotto con tutte le generazioni precedenti fino ai primi testimoni, garanti con il martirio della fede professata.
Ogni momento meriterebbe un commento particolare, ma mi limiterò ai due, che sono stati vissuti con il successore di Pietro, il papa Benedetto XVI. Innanzitutto l'udienza generale del mercoledì: eravamo davvero vicini, anche fisicamente, al papa e abbiamo percepito il suo affetto di pastore universale e di padre. Il rettore e un diacono della prima ora sono arrivati fino a lui, portando con sé in regalo un quadro con la croce diaconale "ambrosiana", ma soprattutto i confratelli e i familiari, che a pochi metri di distanza erano "agitati" da entusiasmo sincero.
Una stupenda esperienza, che doveva il giorno dopo ripetersi con la solenne concelebrazione eucaristica nella memoria del 50° di apertura del Concilio Vaticano II. Tutti in servizio i diaconi ambrosiani hanno ascoltato le parole del Santo Padre con estrema attenzione: «Oggi la primavera che il Concilio ha inaugurato nella Chiesa, è minacciata da nubi di tempesta ed è necessario ritornare ai testi originali, leggeri i bene e meditarne il contenuto, non come frattura con il passato, ma in continuità con la tradizione migliore e soprattutto con il depositum fidei, inalterato e perenne».
Il pellegrinaggio si è concluso a San Giovanni in Laterano con la visita e con un breve incontro con tre diaconi romani e il vescovo Luca Brandolini, protagonista della restaurazione del diaconato permanente nella diocesi di Roma. Una tappa importante che permetterà ai diaconi di procedere nel cammino rinfrancati e consapevoli di essere «non servitori ma presi a servizio», come ha detto loro l'arcivescovo, ricordando a tutti l'evento che ci precede, il Signore Gesù morto e risorto.
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