Prima Lettera di Pietro (I)


Il diaconato in Italia n° 174
(maggio/giugno 2012)

PAROLA


Prima Lettera di Pietro (I)
di Luca Bassetti

In un tempo di passaggio dalla generazione apostolica all'epoca subapostolica, un tempo particolarmente difficoltoso anche a motivo del contesto avverso che vede le Chiese perseguitate e provate, nasce uno scritto di consolazione e di incoraggiamento, destinato a circolare nelle comunità della diaspora romana con l'intento di fortificare la fede e riaprire orizzonti di speranza.
A tale scopo la Lettera è pensata «come riflessione sull'esistenza cristiana a partire dall'evento che l'ha generata: la rinascita battesimale. L'evento battesimale diviene la chiave lettura per comprendere tutto il senso del vissuto cristiano. Esso immerge i credenti nell'amore pasquale del Cristo crocifisso e risorto che rigenera la loro esistenza. Attraverso l'esperienza battesimale della morte vivificante, nasce nei figli di Dio il cammino verso la capacità testimoniale di popolo sacerdotale, profetico e regale. Ogni ambito della vita, famiglia, società, lavoro, relazioni, viene riletto nella luce dell'evento battesimale» (Lettera pastorale 2010-11 Pronti a rendere ragione della speranza, 18; 23). Le comunità, provate dal contesto presente e minacciate dall'incertezza del futuro, possono ritrovare nuovo slancio e serena fiducia proprio nella coscienza dell'opera del Signore radicata in esse a partire dal battesimo: l'incendio di persecuzione che sconvolge il presente è sviluppo di quella mortificazione rigenerante, nella quale fa irruzione la potenza di Dio, che ha preso avvio dall'evento battesimale. D'altra parte proprio la trasformazione operata nel battesimo, lungi dall'essere realtà già consumata in una rassicurante ma lontana epoca passata, è piuttosto principio dinamico costante di rigenerazione continua, che non teme più l'allontanamento temporale dal Cristo e dai suoi testimoni, ma, al contrario, trasfigura le povere Chiese perseguitate in testimoni, esse stesse, di Colui che le ha chiamate dalle tenebre alla sua mirabile luce, rendendole capaci di rendere ragione della speranza che è in loro.

Una lettera enciclica
Si è molto discusso circa il genere e la natura dello scritto. Si è pensato potesse trattarsi non tanto di una lettera, quanto piuttosto di un'omelia battesimale. A differenza delle epistole paoline, infatti la Prima Lettera di Pietro non si rivolge ad un preciso ed unico destinatario: il suo indirizzo è piuttosto generale, ai fedeli sparsi nell'Asia Minore, nelle diverse regioni dell'Anatolia centro-settentrionale, comprendenti cinque distretti geografici, che giungono a lambire le rive del Mar Nero. L'epistola non fa pertanto riferimento, come nel caso degli scritti di Paolo, al dettaglio di situazioni, contingenze e problemi di singole comunità, ma propone una riflessione più ampia ed approfondita sulle dinamiche della vita cristiana, ricapitolata dall'evento originante del battesimo, che ha costituito il nuovo popolo di Dio. Solo di tanto in tanto si fa cenno alla situazione di persecuzione che affligge i credenti, tratteggiandola quale sfondo di tutta la riflessione. Tutto ciò ha portato a ritenere che il genere epistolare fosse soltanto la cornice remota dello scritto, il cui carattere sostanzialmente didascalico, con un taglio marcatamente sistematico ed una forma stilisticamente elaborata ed elegante, faceva invece propendere per il genere omiletico-catechetico ad argomento battesimale all'interno di una prospettiva mistagogico-sacramentale.
Si può tuttavia supporre che si tratti effettivamente di uno scritto circolare (una sorta di enciclica ante-litteram), destinato a tutte le comunità cristiane legate al ministero dell'Apostolo, quale lettera pastorale che tratteggia l'identità della Chiesa disseminata in contesti minoritari, come nuovo Israele in diaspora, accompagnato dalla fedeltà di Dio e sostenuto dalla sua potenza, reso capace di un autentico vissuto testimoniale e di un'efficace funzione sacerdotale profetica e regale nei confronti di tutti coloro che si interrogano circa le ragioni profonde della misteriosa speranza che non abbandona neppure dentro il vortice della persecuzione. Una lettera circolare, una lettera pastorale, ma con tutte le caratteristiche di un piccolo trattato sulla natura profonda della Chiesa, costituita dal battesimo nuovo Israele chiamato a rendere testimonianza al mondo dell'amore misericordioso e salvifico di Dio. Un discorso accuratamente costruito, con una sua struttura interna assai ben delineata.



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