XXXII Domenica del Tempo ordinario (B)

Omelie - Il Vangelo della domenica
a cura di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio"
Comunità di preti della diocesi di Modena-Nonantola
Vita Pastorale (n. 10/2018)



ANNO B – 11 novembre 2018
XXXII Domenica del Tempo ordinario

1 Re 17,10-16
Eb 9,24-28
Mc 12,38-4
(Visualizza i brani delle Letture)

I DUE SPICCIOLI DELLA VEDOVA

Il Vangelo di oggi si divide in due scene. Nella prima Gesù è arrabbiato contro le persone false, soprattutto se cercano di coprirsi con ruoli religiosi. Nella seconda vede e commenta la piccola offerta di una donna vedova e povera che, offrendo due spiccioli, compie un gesto straordinario: dona tutta la sua vita. Gesù non usa parole diplomatiche. Oggi possiamo ascoltarlo così: «Diffidate da quelle persone, soprattutto religiose, che appaiono con vesti lunghe, filettate, addirittura colorate, indossano abiti sgargianti, si ornano di catene, di croci gemmate e preziose, cercano i volti di chi passa per essere salutati e riveriti, senza discernere le persone nel loro bisogno e nella loro sofferenza: volti che non sono guardati, ma chiamati a guardare! Nelle assemblee liturgiche hanno posti eminenti, cattedre e troni simili a quelli dei faraoni e dei re, e sono sempre invitati ai banchetti di potenti».
Chi fa così cerca solo il prestigio e il potere. Occorre smascherare questo sistema ipocrita, che nel momento in cui viene toccato - come sta accadendo dentro la Chiesa - reagisce e cerca di difendersi e autoconservarsi. Nulla di nuovo sotto il sole: anche Gesù ha dovuto fare questa lotta. Egli ricorda che si può essere pii e omicidi, religiosi e impostori, zelanti e crudeli, devoti e lussuriosi. Per chi vive così, la fede è un'esibizione. Invece, occorre imitare la vedova che offre due spiccioli, simbolo di tutta la sua vita. È tutto ciò che ha.

C'è un particolare che colpisce: la precisione con cui il Vangelo dice il numero delle monetine (due), per suggerire, che avendone due, la donna avrebbe potuto conservarne una, mentre invece decide di dare tutto. La forza del Vangelo sta nella totalità di questo gesto. Il buon senso, infatti, direbbe che se uno ha due panini, due case, due vestiti... ne tenga uno per sé, mentre doni l'altra a un fratello. La radicalità del Vangelo ci mostra questa donna che dona tutto ciò che ha.
La donna compie questo gesto senza rabbia, né ostentazione, né pretesa di riconoscimento, ma con grandissima consapevolezza e dignità nel nascondimento. Nessuno vede, se non l'occhio penetrante di Gesù che sa andare al di là delle apparenze per leggere nel cuore dell'uomo.
Perché il Vangelo ci presenta questo eccesso? Nel nostro comune modo di pensare crediamo di essere bravi perché facciamo qualcosa per gli altri, ci diamo da fare. In realtà, il Vangelo ci chiede quanto, dietro questo nostro fare, ci sia un autentico donarsi agli altri fatto di tempo e cura. È molto più facile dare un euro a una persona che chiedergli come sta, fermarsi a parlare. Un ultimo particolare: la vedova mette i suoi due spiccioli nel tesoro del Tempio, un sistema che si sapeva corrotto. Non poteva evitarlo?
Occorre allargare lo sguardo e comprendere che quell'offerta rimanda all'offerta di tutta la vita di Gesù: un segno che non cambierà il sistema, ma che darà la possibilità di vivere in un modo nuovo. Gesù critica il sistema (soprattutto religioso) del suo tempo, ma pone un segno: sta nel sistema in modo diverso, mostrando che è possibile.


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