Omelie - Il Vangelo della domenica
a cura di Goffredo Boselli
Vita Pastorale (n. 1/2025)
ANNO C – 1° gennaio 2025
Maria Santissima Madre di Dio
Numeri 6, 22-27 • Salmo 66 • Galati 4,4-7 • Luca 2,16-21
(Visualizza i brani delle Letture)
Maria Santissima Madre di Dio
Numeri 6, 22-27 • Salmo 66 • Galati 4,4-7 • Luca 2,16-21
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MARIA MADRE NEL SILENZIO
I pastori ai quali è stata annunciata “una grande gioia” (Lc 2,10), fanno obbedienza alla parola dell'angelo e si recano senza indugio e «trovano Maria, Giuseppe e il bambino adagiato nella mangiatoia». I pastori vedono il bambino adagiato nella greppia che è la rastrelliera che nelle stalle sovrasta la mangiatoia vera e propria e in cui si mette il fieno o la paglia per nutrimento dei buoi o dei cavalli. Lì Maria aveva posto il bambino, secondo Luca, «lo avvolse in fasce e lo pose nella mangiatoia».
La nascita di Gesù era avvenuta nel silenzio, senza una parola, perché quelli che compie Maria sono gesti che non hanno bisogno di essere nominati. Il gesto di coprirlo è il primo gesto di cura materna. Il secondo è quello di adagiarlo in un luogo, un gesto nel quale ci è permesso di vedere anche un atto di spossesso da parte della madre di quella vita appena nata, di originaria donazione di quel corpo. Un corpo nato per essere donato. Maria non lo tiene gelosamente solo per sé, non lo nasconde ma lo adagia nella mangiatoia, un gesto che permette ai pastori di trovarlo, di vederlo. Questo è quello che fanno i pastori, nient'altro: lo trovano e lo vedono, ed è loro possibile perché Maria lo ha deposto. Maria avvolge in fasce e depone quel corpo appena nato come un giorno quel corpo morto sarà avvolto in un tessuto e deposto dalla croce. Nella Pietà, la tradizione artistica lo ha rappresentato deposto tra le sue braccia.
Ai pastori, ritenuti impuri dalle autorità religiose ai quali è vietato ascoltare la parola di Dio, a loro è donato per grazia di vederla e di contemplarla fatta carne. Così, dopo aver udito e aver veduto con i loro occhi quello che era fin da principio, dopo aver contemplato il Verbo della vita, poiché la vita si è fatta visibile, ora i pastori lo annunciano. «Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette dai pastori». Maria, invece, «custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore». Mentre dopo la profezia di Elisabetta che la proclama la «Madre del mio Signore», Maria intona il Magnificat cantando le cose grandi che il Potente ha fatto in lei, qui tace, fa silenzio. Nel Magnificat ha proclamato la Parola, ora la custodisce, la medita e la mette a confronto nel suo cuore, per dimorare nella Parola. Anche il credente di fronte al mistero della Parola fatta carne se non arriva a questo silenzio non potrà mai dimorare nella parola di Dio.
Maria avvolge nel silenzio ogni evento e, in questo modo, avvolge nel silenzio anche la sua persona, il suo essere credente e il suo ruolo di madre del Signore. Come farà il Battista, Maria diminuisce per lasciare crescere colui che sarà chiamato a occuparsi delle cose del Padre suo e che riconosce come madre, fratello e sorella chi ascolta la Parola e la mette in pratica. È importante questo silenzio di Maria di fronte alla Parola fatta carne, perché se non c'è questo silenzio il nostro accostarsi alla Parola è alla fine ripiegamento su noi stessi. Accostarsi alla Parola mantenendo i nostri pensieri significa appropriarsi della Parola, soffocarla nelle nostre parole. Se i pastori se ne tornano glorificando Dio mentre Maria rimane come rimarrà con il discepolo amato sotto la croce, come alla nascita così alla morte, in silenzio: «custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore».
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