Battesimo del Signore (C)
Letture Patristiche


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Letture Patristiche della Domenica
Le letture patristiche sono tratte dal CD-Rom "La Bibbia e i Padri della Chiesa", Ed. Messaggero - Padova, distribuito da Unitelm, 1995.


ANNO C - Domenica dopo l'Epifania

Isaia 40,1-5.9-11 • Salmo 103 • Tito 2,11-14;3,4-7 • Luca 3,15-16.21-22
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DOMENICA «DEL BATTESIMO DEL SIGNORE»


1. Il battesimo di Gesù (Gregorio Nazianzeno, Discorso 39 per il Battesimo del Signore, 14-16. 20; PG 36, 350-351. 354. 358-359)
2. Il Battesimo di Gesù Cristo (Giovanni Crisostomo, In Epiphan., 2-4)
3. La sacra unzione a conclusione del battesimo (Cirillo di Gerusalemme, Catech. Mistag., 3,1s.4s.)
4. Battesimo e Spirito Santo (Origene, In Luc., 27,)
5. Quando il Salvatore si immerse nell'acqua consacrò tutte le acque (Dai «Discorsi» di san Massimo di Torino, vescovo)
6. Mai Cristo opera senza l'acqua (Dal trattato «Sul Battesimo» di Tertulliano, sacerdote)


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1. Il battesimo di Gesù

Cristo nel Battesimo si fa luce, entriamo anche noi nel suo splendore; Cristo riceve il battesimo, inabissiamoci con lui per poter con lui salire alla gloria. Giovanni dà il battesimo, Gesù si accosta a lui, forse per santificare colui dal quale viene battezzato nell'acqua, ma anche di certo per seppellire totalmente nelle acque il vecchio uomo. Santifica il Giordano prima di santificare noi e lo santifica per noi. E poiché era spirito e carne santifica nello Spirito e nell'acqua.
Il Battista non accetta la richiesta, ma Gesù insiste. «Sono io che devo ricevere da te il battesimo» (cfr. Mt 3,14), così dice la lucerna al sole, la voce alla Parola, l'amico allo Sposo, colui che è il più grande tra i nati di donna a colui che è il primogenito di ogni creatura, colui che nel ventre della madre sussultò di gioia a colui che, ancora nascosto nel grembo materno, ricevette la sua adorazione, colui che precorreva e che avrebbe ancora precorso, a colui che era già apparso e sarebbe nuovamente apparso a suo tempo.
«Io devo ricevere il battesimo da te» e, aggiungi pure, «in nome tuo». Sapeva infatti che avrebbe ricevuto il battesimo del martirio o che, come Pietro, sarebbe stato lavato non solo ai piedi.
Gesù sale dalle acque e porta con sé in alto tutto intero il cosmo. Vede scindersi e aprirsi i cieli, quei cieli che Adamo aveva chiuso per sé e per tutta la sua discendenza, quei cieli preclusi e sbarrati come il paradiso lo era per la spada fiammeggiante.
E lo Spirito testimonia la divinità del Cristo: si presenta simbolicamente sopra Colui che gli è del tutto uguale. Una voce proviene dalle profondità dei cieli, da quelle stesse profondità dalle quali proveniva Chi in quel momento riceveva la testimonianza.
Lo Spirito appare visibilmente come colomba e, in questo modo, onora anche il corpo divinizzato e quindi Dio. Non va dimenticato che molto tempo prima era stata pure una colomba quella che aveva annunziato la fine del diluvio.
Onoriamo dunque in questo giorno il battesimo di Cristo, e celebriamo come è giusto questa festa.
Purificatevi totalmente e progredite in questa purezza. Dio di nessuna cosa tanto si rallegra, come della conversione e della salvezza dell'uomo. Per l'uomo, infatti, sono state pronunziate tutte le parole divine e per lui sono stati compiuti i misteri della rivelazione.
Tutto è stato fatto perché voi diveniate come altrettanti soli cioè forza vitale per gli altri uomini. Siate luci perfette dinanzi a quella luce immensa. Sarete inondati del suo splendore soprannaturale. Giungerà a voi, limpidissima e diretta, la luce della Trinità, della quale finora non avete ricevuto che un solo raggio, proveniente dal Dio unico, attraverso Cristo Gesù nostro Signore, al quale vadano gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amen.

(Gregorio Nazianzeno, Discorso 39 per il Battesimo del Signore, 14-16. 20; PG 36, 350-351. 354. 358-359)

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2. Il Battesimo di Gesù Cristo

Per qual motivo diciamo che al Battesimo di Gesù Cristo è avvenuta la sua rivelazione? Perché non fu manifestato a tutti, quando nacque, ma quando fu battezzato; infatti, fino a questo momento egli era ignoto alla folla. E che la maggior parte della gente non sapesse chi egli fosse, lo si vede dalle parole del Battista: "Sta in mezzo a voi uno che non conoscete" (Gv 1,26). E che c'è di strano che non lo conoscessero gli altri quando lo stesso Battista, fino a quel giorno, non lo conosceva? Infatti dice: "Io non lo conoscevo; ma colui che mi ha mandato a battezzare con l'acqua mi ha detto: Quello su cui vedrai scendere e fermarsi lo Spirito, è colui che battezza con lo Spirito Santo" (Gv 1,33). È chiaro, allora, che le apparizioni furono due; ma ora bisogna che diciamo perché Cristo abbia voluto il Battesimo e quale Battesimo abbia voluto. Dovete sapere, infatti, che c'era un battesimo ebraico, che lavava lo sporco dei corpi, ma non lavava i peccati, che sono nell'anima... La nostra espiazione non si limita a questo, è molto di più ed è piena di grazia: libera dal peccato, purifica l'anima e diffonde la grazia dello Spirito. Il battesimo di Giovanni, dunque, era di gran lunga superiore al battesimo ebraico, ma piú povero del nostro. Fece quasi da ponte tra l'uno e l'altro, portò quasi per mano da quello a questo. Non era diretto a promuovere un'osservanza di purgazione fisica, ma esortava ad abbandonare il vizio per seguire la virtù e a riporre la speranza della salvezza non nei diversi battesimi e nelle abluzioni di acqua, ma nelle opere buone. Il Battista, infatti, non diceva: Lava le tue vesti, lava il tuo corpo e sarai puro, ma: "Fate frutti degni di penitenza" (Mt 3,8). E se tieni conto di questo, vedi che il battesimo di Giovanni era superiore al battesimo ebraico, ma inferiore al nostro, perché non dava lo Spirito Santo né la grazia santificante: comandava di far penitenza, ma non rimetteva i peccati. Perciò Giovanni diceva: "Io vi battezzo con l'acqua, ma lui vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco" (Gv 1,11). Allora Giovanni non battezza con lo Spirito.
Vediamo ora quale sia stato il Battesimo ricevuto da Cristo e tutto sarà più chiaro. Quale fu il suo Battesimo? Non l'ebraico né il nostro, ma quello di Giovanni. Perché? Perché dalla stessa natura del Battesimo tu possa capire ch'egli non fu battezzato per motivo del peccato né perché gli mancasse la grazia dello Spirito, poiché l'una e l'altra cosa è assente in questo Battesimo. È chiaro perciò ch'egli si recò al Giordano né per ottenere la remissione dei peccati né per avere il dono dello Spirito. E perché nessuno dei presenti pensasse ch'egli fosse andato al Giordano per bisogno di penitenza, come tutti gli altri, senti la precisazione di Giovanni. Il quale, mentre diceva agli altri: "Fate frutti degni di penitenza" (Mt 3,8), a lui dice: "Sono io che devo essere battezzato da te, e tu vieni da me?" (Mt 3,14). Così dicendo dichiarò che il Cristo non era andato al battesimo per la stessa indigenza che spingeva gli altri, tanto più ch'egli era di gran lunga più puro dello stesso Battista. Perché, dunque, viene battezzato, se non si tratta né di penitenza né di remissione di peccati né di ricevere lo Spirito? Per due motivi: uno è indicato dal Battista, l'altro da Cristo. Qual è il motivo indicato dal Battista? Perché il popolo conoscesse e "credesse in colui che stava per venire dopo di lui" (At 19,4). Questo era il compito di quel Battesimo. Se, infatti, il Battista fosse andato di casa in casa e, tenendo Cristo per mano, lo avesse presentato dicendo: Questo è il Figlio di Dio, avrebbe reso una testimonianza faticosa e sospetta; se lo avesse presentato in una sinagoga, anche questa testimonianza sarebbe stata sospetta; invece il fatto che gente d'ogni parte fosse andata alle rive del Giordano e che Cristo vi fosse andato per essere battezzato e che sia stato raccomandato dalla voce del Padre e lo Spirito sia sceso su di lui, questo rende la testimonianza di Giovanni immune da ogni ombra di sospetto. Perciò egli dice: "Io non lo conoscevo" (Gv 1,31). Allora, la sua testimonianza è degna di fede. Poiché, anche se c'era tra Giovanni e Gesù una parentela - c'era infatti parentela tra le rispettive madri (Lc 1,36) -, perché questa non inficiasse la purità della testimonianza, lo Spirito dispose che Giovanni passasse la sua vita nel deserto, in modo che la sua testimonianza non fosse attribuita a interessi di parentela, amicizia o a qualsiasi altro umano motivo, ma a rivelazione del cielo. Perciò egli dice: "Io non lo conoscevo". E come lo hai conosciuto? "Colui che mi mandò a battezzare mi disse: Quello su cui vedrai scendere e fermarsi lo Spirito è lui che battezza con lo Spirito Santo" (Gv 1,33). Vedi, allora, che lo Spirito Santo è sceso, non come in un primo incontro, ma per additare con precisione a tutti colui che era annunziato. E anche per un altro motivo addotto da Giovanni stesso. Eccolo. A Giovanni che affermava d'aver lui bisogno d'essere battezzato da Cristo, egli disse: "Lascia stare; è bene che si osservi ogni giustizia" (Mt 3,14). Hai notato la modestia del servo? Hai notato la modestia del Padrone? E che cosa è "osservare ogni giustizia"? La giustizia è il compimento d'ogni legge, come quando è detto: "Erano ambedue giusti e camminavano nella via del Signore senza alcun lamento" (Lc 1,6). E nessuno ha mai osservato la Legge come Cristo. Ma qualcuno potrebbe dire: Che giustizia è mai essere battezzato? Invece, obbedire a un profeta è atto di giustizia: come fu circonciso e osservò i sabati e celebrò le feste giudaiche, così fece anche questo in obbedienza al profeta che battezzava. Se vuoi capire che il battesimo di Giovanni fosse volontà di Dio, senti Giovanni che dice: "Colui che mi ha mandato a battezzare con l'acqua" (Gv 1,33), e senti anche Cristo: "I pubblicani e il popolo, facendosi battezzare, diedero ragione a Dio; i Farisei e gli Scribi, rifiutando il battesimo, disprezzarono il suggerimento di Dio" (Lc 7,29).
Se è giustizia obbedire a Dio e Dio mandò Giovanni a battezzare, Cristo ha adempito questo precetto.

(Giovanni Crisostomo, In Epiphan., 2-4)

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3. La sacra unzione a conclusione del battesimo

Battezzati in Cristo e rivestiti di Cristo, siete diventati conformi al Figlio di Dio. Dio, che ci ha predestinato all'adozione, ci ha resi simili al corpo glorioso del Cristo. Partecipi dunque del Cristo (Unto), giustamente venite detti cristi (unti), perché di voi Dio ha detto: "Non toccate i miei cristi (unti)" (Sal 104,15). E siete diventati cristi (unti) perché avete ricevuto il simbolo che è pegno dello Spirito Santo. Tutto si è svolto in voi simbolicamente, perché voi siete immagine di Cristo. Anche lui, lavatosi nel fiume Giordano e comunicata all'acqua la fragranza della divinità, ne uscì e si compì in lui la venuta sostanziale dello Spirito Santo: il simile si posò sul simile. In modo simile anche a voi, usciti dal bagno, dalle sacre sorgenti, è stato dato il crisma, simbolo e pegno dell'unzione di cui fu unto Cristo. Questa unzione è lo Spirito Santo, di cui il beato Isaia, parlando a nome del Signore nella profezia che lo riguarda, disse: "Lo Spirito del Signore è su di me e perciò mi ha unto: mi ha mandato ad annunciare la buona novella ai poveri" (Is 61,1). Cristo non fu unto da uomini con olio o crisma materiali ma il Padre, costituitolo Salvatore di tutto il mondo, lo unse di Spirito Santo, come dice Pietro: "Gesù di Nazaret, che Dio ha unto di Spirito Santo" (At 10,38); e come esclamava il profeta David: "Il tuo trono, o Dio, resta nei secoli dei secoli: è scettro di rettitudine lo scettro del tuo regno. Hai amato la giustizia e hai odiato l'iniquità, per questo ti ha unto Dio, il tuo Dio, con l'olio di esultanza, al di sopra dei tuoi compagni" (Sal 44,7s). Come Cristo fu veramente crocifisso, sepolto, risuscitato, e voi, nel Battesimo, siete stati fatti degni di essere con lui crocifissi, sepolti e risuscitati simbolicamente; così è avvenuto anche della crismazione. Egli fu unto con l'olio spirituale dell'esultanza, cioè con lo Spirito Santo, chiamato olio di esultanza in quanto è fonte della gioia spirituale. Voi invece siete stati unti col crisma, diventando così partecipi e compagni del Cristo...
Come Cristo dopo il Battesimo e dopo la discesa in lui dello Spirito Santo, uscì (nel deserto) e sconfisse l'avversario, così anche voi dopo il santo Battesimo e dopo la mistica unzione, indossata tutta l'armatura dello Spirito Santo, scendete in lotta contro la potestà avversa e la debellate dicendo: "Tutto posso in Cristo che mi rende potente" (Fil 4,13). Essendo stati ritenuti degni di ricevere questo sacro crisma, vi chiamate cristiani e con la vostra rinascita confermate il vostro nome. Prima di essere degni di questa grazia, infatti, non eravate propriamente degni di questo nome ma eravate sulla strada, vi avviavate ad essere cristiani.

(Cirillo di Gerusalemme, Catech. Mistag., 3, 1s.4s.)

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4. Battesimo e Spirito Santo

Quando il Signore ricevette il Battesimo, i cieli si aprirono, "lo Spirito Santo discese" su di lui e una voce venuta dal cielo echeggiò come un tuono dicendo: "Questi è il mio Figlio diletto, in cui mi sono compiaciuto" (Lc 3,22). Si deve dunque dire che grazie al Battesimo di Gesù il cielo si è aperto, ed è stata accordata la remissione dei peccati non a colui "che non aveva commesso peccato e nella cui bocca non fu trovato inganno" (1Pt 2,22; Is 53,9), ma al mondo intero; grazie a lui i cieli si sono aperti e lo Spirito Santo è disceso. Il Signore, dopo "essere salito sulle vette trascinando prigioniera la schiavitù" (Sal 68,19; Ef 4,8), comunicò a noi lo Spirito che era venuto a lui, quello Spirito che ci ha donato una volta risuscitato dicendo: "Ricevete lo Spirito Santo. Colui al quale voi rimetterete i peccati, gli saranno rimessi, e colui al quale li riterrete, gli saranno ritenuti" (Gv 20,22-23).
"Lo Spirito Santo discese" sul Salvatore "sotto forma di una colomba", l'uccello della dolcezza, simbolo dell'innocenza e della semplicità. Ecco perché a noi è ordinato di imitare "l'innocenza delle colombe" (cf.Mt 10,16). Tale è lo Spirito Santo, puro, alato, che si innalza nei cieli.

(Origene, In Luc., 27, 5)

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5. Quando il Salvatore si immerse nell'acqua consacrò tutte le acque

L'ininterrotto susseguirsi dei benefici, il gaudio di cui continuamente ci inonda, ci fanno capire quanto dobbiamo a Cristo Signore. Ecco, siamo ancora esultanti per la nascita del Salvatore, e viene già a rallegrarci la sua rinascita; non è ancora finita la festa del Natale, e già incalza la solennità del suo battesimo; è appena nato tra gli uomini, che già rinasce nel sacramento.
Oggi infatti, sebbene già grande, egli viene consacrato nel Giordano. Il Signore ha voluto mostrarci ininterrotta la serie dei suoi benefici, unendo nella realtà di un unico avvenimento la sua nascita da una vergine e la sua rigenerazione nel battesimo; e ha voluto che senza soluzione di tempo si festeggiassero la sua nascita nella carne e quella nel battesimo, affinché, come allora abbiamo ammirato il suo concepimento da una madre vergine, così oggi lo contempliamo immerso in un'acqua pura e ci rallegriamo del duplice prodigio: che una madre abbia generato un figlio rimanendo intatta e che un'acqua abbia lavato il Cristo e ne sia stata santificata. Infatti,come dopo il parto è stata glorificata la perpetua verginità di Maria, così dopo il battesimo è stata riconosciuta la consacrazione dell'acqua. In certo senso, anzi, questa è stata arricchita di un dono ancor più grande: perché Maria meritò la gloria della verginità solo per sé, l'acqua ha comunicato la santità anche a noi; Maria fu preservata dal peccato, l'acqua lava dai peccati; Maria fu madre una sola volta, rimanendo casta; l'acqua resta pura anche se rigenera tante volte; Maria non conosce altro figlio che Cristo; l'acqua, con Cristo, è madre dei popoli.
Oggi dunque è come un secondo natale del Salvatore. Vediamo in questa sua generazione gli stessi segni, gli stessi prodigi: il mistero però è più profondo. Lo Spirito Santo, che fu con lui nel seno di Maria, ora nell'acqua lo circonda di luce: allora consacrò per lui la verginità della Madre, ora per lui santifica le acque. Il Padre, che allora aveva steso la sua ombra onnipotente, ora gli rende testimonianza con la voce; e quasi con più immediato intervento, egli che allora ne aveva adombrata la natività, ora dà testimonianza alla verità. Dio dice infatti: «Questo è il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto: ascoltatelo» (Mt 17,5).
Oggi dunque viene battezzato nel Giordano. Quale battesimo è mai questo, ove chi viene battezzato è più puro dell'acqua in cui si immerge? Quando mai l'acqua, lavando, non viene insozzata, ma piuttosto arricchita di benedizioni? Quale battesimo è - dico - quello del Salvatore, in cui le acque, invece di purificare, vengono purificate? In modo veramente prodigioso, l'acqua non monda Cristo, ma è da lui mondata. Da quel momento il Salvatore, col mistero del suo battesimo, consacrò le acque di tutte le sorgenti, cosicché chiunque vorrà essere battezzato nel nome del Signore, non sarà più mondato dall'acqua di questo mondo, ma dalle acque di Cristo.

(Dai «Discorsi» di san Massimo di Torino, vescovo)

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6. Mai Cristo opera senza l'acqua

Lo Spirito Santo scende volentieri sui corpi mondati e santificati e, riconoscendo nelle acque del battesimo la sua antica sede, si posa sul Signore in forma di colomba. Essa infatti, con la sua semplicità e innocenza, è simbolo dello Spirito Santo, essendo anche priva di fiele. Per questo Gesù dice: «Siate semplici come colombe» (Mt 10,16), riferendosi naturalmente a questa figura. Infatti, dopo quel battesimo del mondo che fu il diluvio, da cui venne lavata l'iniquità antica, la colomba, fatta uscire dall'arca e tornata col ramoscello d'ulivo - che anche presso i pagani è considerato simbolo di pace - annunziò alla terra che l'ira di Dio si era placata. Allo stesso modo, in senso spirituale, alla terra della nostra carne che esce dal lavacro mondata dalle antiche sozzure, scende la colomba dello Spirito Santo inviata dal cielo, dove la Chiesa è figura dell'arca, per portarle la pace di Dio. Ma il mondo torna a peccare, per cui non regge il confronto del battesimo col diluvio, e perciò viene destinato al fuoco; così l'uomo che dopo il battesimo ricomincia a peccare. Anche questo dev'essere per noi di ammonimento.
Quanti interventi della natura, quanti privilegi della grazia, quante usanze solenni,figure, iniziazioni, predicazioni, prescrivono il rito dell'acqua! Innanzi tutto il popolo liberato dall'Egitto, che riuscì a sottrarsi alla violenza del re proprio attraverso l'acqua; l'acqua che si riversò sul faraone stesso e lo travolse con tutto il suo esercito. Quale figura più chiara del Sacramento del battesimo? Attraverso l'acqua vengono liberate dalla schiavitù del secolo le genti, lasciandosi indietro, travolto dalle onde, il demonio loro antico tiranno.
Leggiamo anche che l'acqua, in virtù del legno gettatovi da Mose, da amara divenne dolce e utile. Quel legno era figura di Cristo che, per virtù propria, trasformò le acque della natura, prima inquinate e amare, nell'acqua vivificatrice del battesimo.
Quanta ricchezza di acqua presso Dio e il suo Cristo a conferma del battesimo! Mai Cristo opera senza l'acqua! Egli stesso si immerge nell'acqua; invitato a nozze, inaugura con l'acqua i primi segni della sua potenza; quando parla, offre a chi ha sete la sua acqua viva che zampilla in vita eterna; quando parla dell'agape, adduce tra le prove di amore date al fratello l'offerta di un bicchiere d'acqua;si riposa presso un pozzo; cammina sulle acque e spesso le guada; disseta con l'acqua i suoi discepoli. E il segno del battesimo lo accompagna fino alla passione; condannato alla croce, ecco ancora l'acqua: lo sanno le mani di Pilato; trafitto, l'acqua sgorga dal suo costato: lo sa la lancia del soldato!

(Dal trattato «Sul Battesimo» di Tertulliano, sacerdote)



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