Letture Patristiche della Domenica
Le letture patristiche sono tratte dal CD-Rom "La Bibbia e i Padri della Chiesa", Ed. Messaggero - Padova, distribuito da Unitelm, 1995.
ANNO B – Battesimo del Signore
FESTA «DEL BATTESIMO DEL SIGNORE»
Isaia 55,1-11 • Salmo Is 12,2.4-6 • 1 Giovanni 5,1-9 • Marco 1,7-11
(Visualizza i brani delle Letture)
1. Il Figlio prediletto (Girolamo, Comment. in Marc., 1)
2. Ecco l'Agnello di Dio (Evangelium apocryphum Iohan., 33,4-6.12)
3. Lo Spirito e il Battesimo (Severo di Antiochia, Sermo, 84)
4. «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto» (Dalle «Omelie» di san Gregorio di Antiochia, vescovo)
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1. Il Figlio prediletto
"Viene dopo di me uno che è più forte di me, e io non sono degno di prostrarmi per sciogliergli la correggia dei calzari" (Mc 1,7). Siamo di fronte a una grande prova di umiltà: è come se avesse dichiarato di non essere degno di essere servo del Signore...
"Io vi battezzo con acqua" (Mc 1,8), cioè sono solamente un servo: egli è il creatore e il Signore: Io vi offro l'acqua, sono una creatura e vi offro una cosa creata: egli che non è stato creato, vi porge una cosa increata. Io vi battezzo con acqua, cioè vi offro una cosa visibile; egli invece vi offre l'invisibile. Io che sono visibile, vi do l'acqua visibile; egli che è invisibile, vi dà lo Spirito invisibile.
"E accadde che in quei giorni venne Gesù da Nazaret della Galilea" (Mc 1,9). Osservate il collegamento e il significato delle parole. L'evangelista non dice, venne Cristo, e neppure venne il Figlio di Dio, ma venne Gesù. Qualcuno potrebbe chiedere: perché non ha detto che venne Cristo? Parlo secondo la carne: evidentemente Dio è da sempre santo e non ha bisogno di santificazione, ma ora parliamo di Cristo secondo la carne. Allora non era stato ancora battezzato e non era stato ancora unto dallo Spirito Santo. Nessuno si scandalizzi: parlo secondo la carne, parlo secondo la forma del servo che egli aveva assunto, cioè parlo di Colui che venne al battesimo quasi fosse un peccatore. Così dicendo non intendo affatto dividere il Cristo, come se una persona fosse il Cristo, un'altra Gesù e un'altra il Figlio di Dio: ma intendo dire che, pur essendo uno solo e essendo sempre lo stesso, apparve però a noi diverso a seconda dei diversi momenti.
«Gesù da Nazareth della Galilea», dice Marco. Considerate il mistero. Dapprima accorsero da Giovanni Battista la Giudea e gli abitanti di Gerusalemme: nostro Signore che dette inizio al battesimo del Vangelo e mutò in sacramenti del Vangelo i sacramenti della legge, non venne dalla Giudea né da Gerusalemme, ma dalla Galilea delle genti. Gesù viene infatti da Nazareth, villaggio della Galilea. Nazara significa fiore: cioè il fiore, che è Gesù, viene dal fiore.
"E fu battezzato da Giovanni nel Giordano" (Mc 1,9). È un grande atto di misericordia: si fa battezzare come un peccatore colui che non aveva commesso alcun peccato. Nel battesimo del Signore tutti i peccati vengono rimessi: ma, in un certo senso, il battesimo del Signore precede la vera remissione dei peccati che ha luogo nel sangue di Cristo, nel mistero della Trinità.
"E subito, risalendo dall'acqua, vide i cieli aperti" (Mc 1,10). Tutto quanto è stato scritto, è stato scritto per noi: prima di ricevere il battesimo abbiamo gli occhi chiusi e non vediamo il cielo. "E vide lo Spirito come colomba, discendere e fermarsi su di lui. E una voce venne dal cielo: «Tu sei il mio dilettissimo Figlio, in cui io mi compiaccio»" (Mc 1,10-11). Gesù Cristo è battezzato da Giovanni, lo Spirito Santo discende sotto forma di colomba e il Padre dai cieli rende la sua testimonianza. Guarda o Ariano, guarda o eretico: anche nel battesimo di Gesù c'è il mistero della Trinità. Gesù è battezzato, lo Spirito discende come colomba, e il Padre parla dal cielo.
«Vide i cieli aperti», scrive Marco. Così, dicendo «vide» mostra che gli altri non videro: non tutti infatti vedono i cieli aperti. Che dice infatti Ezechiele all'inizio del suo libro (cf. Ez 1,2)? «E accadde - dice - che mentre stavo seduto lungo il fiume Cabar in mezzo ai deportati, vidi i cieli aprirsi «Io vidi, dice: quindi gli altri non vedevano. E non si creda che i cieli si aprano così, materialmente e semplicemente: noi stessi che qui sediamo, vediamo i cieli aperti o chiusi a seconda dei nostri meriti. La fede piena vede i cieli aperti, la fede esitante li vede chiusi.
(Girolamo, Comment. in Marc., 1)
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2. Ecco l'Agnello di Dio
Cristo, concluso il discorso sui segni rivolto ai suoi discepoli disse loro: «Andiamo sul fiume Giordano». E s'incamminarono insieme con lui e giunsero in Betania che si trova tra Gerusalemme e il Giordano e passarono la notte in casa di Lazzaro.
Sul far del giorno, Nostro Signore disse ai discepoli: «Andiamo insieme sul Giordano. Lì sentiremo una voce che grida nel deserto per appianare le mie vie (cf. Is 40,3); lì vedrete una fiaccola ardente che splende di vivida luce. Dunque, andiamo verso la luce che risplende sul deserto, andiamo a vedere la stella luminosa. In verità vi dico: solo Giovanni battezza, e mai donna generò un uomo più perfetto di lui; le sue opere si possono paragonare a quelle del profeta Elia. Ecco, oggi abbatterò lo scellerato, ridurrò il suo potere, e lui stesso sprofonderà nell'abisso delle acque. Oggi si adempiranno le profezie. Oggi il mare vedendomi si ritirerà. Oggi sarà annientato il potere di satana. Oggi il mondo comincerà a risplendere. Oggi sarà rigenerato il santo Adamo, oggi sarà cancellato il peccato di Eva, madre del genere umano. Oggi saprete veramente chi sono io. Oggi vi farò sentire la voce del Padre, oggi sarete testimoni della potenza dello Spirito Santo. Oggi vi si manifesterà la natura della Santissima Trinità. Oggi i monti e i deserti esulteranno, come gioiscono gli agnelli. Oggi la gioia invaderà tutti i popoli ed essi la porteranno nelle loro mani. Oggi Giovanni, figlio di una donna sterile, mi vedrà e la sua anima esulterà. Oggi si commuoverà il cuore di ogni povero. Oggi sorgerà il sole per quelli che sono simili a me e dimorano negli inferi. Oggi si apriranno le porte del cielo. Oggi i primi saranno gli ultimi, e gli ultimi i primi. Oggi saprete chi sono io e da dove vengo. Oggi sentirete la voce del Padre e la Sua testimonianza su di me e sulla mia origine dal Padre. Oggi il Giordano e tutti i fiumi si rallegreranno. Oggi il cielo e la terra grideranno, le acque amare diventeranno dolci, e coloro che hanno sete gusteranno una dolce acqua. Oggi rinnoverò ciò che creai. Oggi il sole sette volte emanerà la sua luce. Questo è il giorno del Signore di cui hanno parlato i Profeti».
Quando finì di parlare eravamo giunti sul Giordano. E quando Giovanni vide Gesù gridò a gran voce: «"Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo" (Gv 1,29). Questi è il Figlio Unigenito che è venuto per la nostra salvezza. Questi è il Re dei re annunziato dal profeta Zaccaria. È questi certamente il Figlio Unigenito dell'eterno Dio...».
Dunque Gesù scese spogliatosi delle vesti e si fermò in mezzo al fiume. C'era lì molta gente che Giovanni battezzava. E Gesù disse a Giovanni: «Fa' quello che ti ho ordinato».
E Giovanni gli si avvicinò profondamente turbato e impose le mani sul capo di Nostro Signore. E quando volse gli occhi verso il cielo, lo vide aprirsi e lo Spirito Santo scendere sul capo di Cristo come una colomba che aleggiando si fermò sul capo di Nostro Signore. E sentì una voce che gridava dal cielo: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto; questi è il Figlio mio prediletto di cui gioisco; questi è il Figlio mio diletto per mezzo del quale creai il cielo e la terra; questi è il Figlio mio generato prima dei secoli e dei tempi; questi è il Figlio mio che mai sarà separato da me; questi è il Figlio mio che è veramente la mia immagine».
(Evangelium apocryphum Iohan., 33, 4-6.12)
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3. Lo Spirito e il Battesimo
Cristo fu battezzato per noi quando riempì il nostro Battesimo di luce, di vita e di santità e quando divenne la via per la quale lo Spirito viene su di noi, poiché lo Spirito venne su di lui così come sulle primizie del nostro genere umano, per passare in seguito anche su quelli che appartengono allo stesso genere, una volta divenuti perfetti attraverso il Battesimo.
(Severo di Antiochia, Sermo, 84)
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4. «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto»
Questi è colui che, senza uscire dal mio seno, è entrato in quello di Maria; rimanendo inseparabilmente in me, ha abitato in lei non circoscritto; senza lasciare la sua abitazione nei cieli, ha dimorato nel seno della Vergine purissima.
Non c'è un Figlio mio e un figlio di Maria, né il bimbo deposto nella mangiatoia è diverso da quello adorato dai magi;e neppure colui che fu battezzato è diverso dal bimbo che non lo era ancora. Ma questo è il Figlio mio: l'unico, quello stesso che la mente cerca e gli occhi già vedono; invisibile, eppure a voi vicino; eterno, e calato nel tempo; consustanziale a me nella natura divina e consostanziale a voi nella natura umana, eccetto il peccato. Mediatore tra me e i suoi fedeli, egli è la via che riconduce a me coloro che avevano peccato. Figlio mio e agnello, sacerdote e vittima: egli stesso offre ed è offerto, si fa sacrificio e, come Dio, lo accoglie.
Proprio questo testimoniò dell'unigenito Figlio suo il Padre al Giordano, dopo il battesimo. E quando poi, sul monte, Cristo fu trasfigurato dinanzi ai discepoli e il suo volto brillò di una luce che offuscava quella del sole, anche allora si udì quella voce: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo».
Quando dirà: «Io sono nel Padre e il Padre è in me» , ascoltatelo. Quando dirà: «Chi ha visto me, ha visto il Padre», ascoltatelo, perché è la verità. Se dirà: Il Padre che mi ha mandato è più grande di me, intendete queste parole in rapporto al suo esinanirsi nell'incarnazione. Quando dirà: Questo è il mio corpo spezzato per voi in remissione dei peccati, contemplate il corpo che egli vi mostra», pensate che è il vero sangue del Figlio che vi parla, di lui solo e di nessun altro.
Dio ci ha chiamati alla pace, non alla discordia. Restiamo fedeli alla nostra vocazione. Stiamo con tremore attorno alla mistica mensa nella quale diventiamo partecipi del mistero celeste. Guardiamoci dall'essere contemporaneamente commensali e nemici gli uni degli altri, uniti all'altare nella comunione, divisi e discordanti fuori, perché il Signore non debba dire anche di noi: Ho allevato e fatto crescere figli, li ho nutriti con la mia stessa carne, ma essi si sono ribellati contro di me .
Egli, Salvatore del mondo e autore della pace, riunisca nella pace la sua Chiesa, custodisca il suo santo gregge, ne protegga il pastore, raccolga nel suo ovile le pecore erranti, perché si faccia un solo gregge e un solo ovile. A Lui la gloria e la potenza nei secoli. Amen.
(Dalle «Omelie» di san Gregorio di Antiochia, vescovo)
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