a cura di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio"
Comunità di preti della diocesi di Modena-Nonantola
Vita Pastorale (n. 11/2017)
ANNO B – 8 dicembre 2017
Immacolata concezione della B.V. Maria
Genesi 3,9-15.20
Efesini 1,3-6.11-12
Luca 1,26-38
(Visualizza i brani delle Letture)
Immacolata concezione della B.V. Maria
Genesi 3,9-15.20
Efesini 1,3-6.11-12
Luca 1,26-38
(Visualizza i brani delle Letture)
PECCATORI "IMMACOLATI"
Che cosa avrà compreso Maria quel giorno? Il dialogo che il Vangelo ci racconta non è un colloquio facile. Maria vive un'esperienza indescrivibile, che il Vangelo ci offre con povere parole umane, inadeguate a narrare dell'incontro con Dio e con la sua misteriosa volontà. L'incontro con Dio è per tutti un mistero: e non è stato tanto diverso per Maria. La profondità della sua relazione con Dio non la esime dalla fatica di un dialogo in cui la creatura è sempre disorientata, spaesata. Anche Maria, pur essendo immacolata, avrà vissuto questo disorientamento.
A ogni uomo, a ogni donna il Signore si rivolge in cerca di un incontro. Ognuno di noi è cercato da Dio. A ognuno è rivolta la domanda: «Dove sei?». Il Vangelo e tutta la Scrittura rendono con parole umane questo incontro, che per sé è indicibile: gli incontri con Dio non si narrano, si evocano con fioche parole. Si lasciano intuire, si accennano con timidezza. Perché Dio parla a bassa voce, si avvicina con rispetto, non forza mai la libertà. Il suo venire è così lieve e soave che spesso non te ne accorgi. Se non resti aperto nella preghiera, non hai nemmeno i sensori preparati a percepirne la venuta. Non senti la Parola che ti rivolge perché non hai reso attenti i tuoi sensi.
Ecco che spesso "non si capisce nulla" del suo venire, le sue parole rimangono del tutto misteriose: spesso non sono nemmeno percepite. Invece Maria ha colto. Ma non so se abbia "capito". O meglio: ha capito quanto era necessario capire. Ha capito quanto era sufficiente per scegliere. Il tutto di Dio nessuno lo comprende. Maria avrà capito qualcosa: le risposte dell'angelo, infatti, sono del tutto enigmatiche e ben poco esplicative. Il dialogo sembra uno di quei colloqui surreali in cui i due interlocutori sono su piani del tutto diversi.
Eppure, Maria non si sottrae: rimane e si sente turbata; si interroga sul senso dell'incontro; avanza una domanda. E, infine, prende una posizione. Sceglie. Rischia. Maria è immacolata perché è trasparente, è pura nelle emozioni e nelle intenzioni. Maria è immacolata perché non si sottrae al dialogo. In questo sta la purezza di cuore: nel non fuggire da un dialogo difficile, implicativo, rischioso.
Diversamente da noi e dai nostri progenitori, Maria non si sottrae, non si nasconde, non mente. È davvero "immacolata". Non ha veramente "capito" tutto fino in fondo. Ma non scappa, non si nasconde, non falsifica le cose, non riduce l'altro a sé e al suo comodo. Assume la sua posizione, quella insegnata dalla Scrittura e sta con coraggio nel dialogo con Dio, non sapendo dove questo la porterà.
I cristiani sono peccatori come tutti i figli di Adamo. Forse, a volte più di tutti, visto quello che avrebbero dovuto sapere. Ma possono essere peccatori "immacolati". Peccatori, cioè, fragili ed esposti al peccato come tanti altri. Peccatori testardi nel reiterare la loro colpa. Eppure, peccatori che rimangono nel dialogo con il loro Signore. Peccatori che non scappano. Peccatori che non mentono nel riconoscere la verità del proprio peccato.
Riconoscersi peccatori e cercare di essere "immacolati", cioè puri nel dialogo, sinceri, onesti, è l'unico vero modo per uscire dal proprio peccato. Per iniziare una vita nuova. Si comincia così: non scappando. Da questo semplice coraggio nasce una vita nuova.
--------------------
torna su
torna all'indice
home
torna su
torna all'indice
home