Santorale


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In cammino verso la Pasqua

Meditazioni quotidiane ispirate alla liturgia di ogni giorno
di fr. Tarcisio Luigi Colombotti ofm


Santorale

     San Giuseppe, Sposo della B.V. Maria
     Annunciazione del Signore



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San Giuseppe, Sposo della B.V. Maria

L'esperienza di san Giuseppe ci insegna che il dialogo con Dio si può esprimere a parole o con i fatti. Lo sposo di Maria sceglie la seconda modalità. Ma in ambedue i casi è necessario mettersi in ascolto e solo dopo, dare risposte con la parola o con la vita.
San Giuseppe è innanzitutto l'uomo dell'ascolto tutto proteso a comprendere il progetto di Dio su di lui per attuarlo con sincera adesione interiore. Turbato per la situazione della sua promessa sposa medita una soluzione equa; ma il Signore della storia interviene e gli annuncia il suo disegno: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore".
L'ascolto attento dissipa ogni timore ed apre Giuseppe alla comprensione del mistero. L'adesione è pronta e totale: crede ed obbedisce. Anche lui come i giusti dell'AT attendeva il Messia. Alle parole dell'angelo avrà esultato perché vedeva compiersi l'antica promessa: "io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno".
Capostipite dell'antico popolo di Dio fu Abramo che "credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli".
All'inizio del nuovo popolo di Dio c'è Giuseppe che "fiducioso nella promessa di Dio, non vacillò, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio. Questo gli fu accreditato come giustizia".
Guardo a san Giuseppe e comprendo che la forza di obbedire a Dio ed ai suoi progetti si fonda tutta e solo sulla fede. Dice san Paolo che: "la fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono. Per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero buona testimonianza".
E mi domando: come arrivare ad una fede così grande, umile, consegnata, forte, fedele? La risposta la trovo nelle parole di san Bernardino da Siena: "Regola generale di tutte le grazie singolari partecipate a una creatura ragionevole è che quando la condiscendenza divina sceglie qualcuno per una grazia singolare o per uno stato sublime, concede alla persona così scelta tutti i carismi che le sono necessari per il suo ufficio. …Ecco quanto si è avverato soprattutto nel grande san Giuseppe, padre putativo del Signore Gesù Cristo e vero sposo della regina del mondo e signora degli angeli".
Giuseppe, chiamato ad una missione tanto grande e misteriosa, ha creduto ed obbedito serenamente e si è lasciato condurre dal Signore; ma ha saputo rispondere con fedele prontezza perché il Signore Dio l'aveva abilitato e dunque preparato ad essere vero sposo della regina del mondo e signora degli angeli ed anche ad essere padre putativo del Signore Gesù Cristo.
Il messaggio che viene da questo santo mi dice che non posso fare mio il lamento di Geremia: "Ahimè, Signore Dio, ecco io non so parlare, perché sono giovane", nel tentativo di sottrarmi alla missione inerente alla mia vocazione, perché quando chiama, abilita. Ma io ci credo? E nel silenzio del mio cuore sento che Gesù dice anche a me quello che ha detto a Pietro quando rifiutava di farsi lavare i piedi: "Lascia che io faccia, dopo capirai".

Preghiamo. O Dio onnipotente, che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedi alla tua Chiesa di cooperare fedelmente al compimento dell'opera di salvezza. Per Cristo nostro Signore.


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Annunciazione del Signore

L'arca dell'alleanza era stata progettata e voluta da Dio quale segno della sua presenza in mezzo al popolo. Mosso da un sincero amore verso Dio il re Davide vuole costruire un'abitazione stabile dove collocare l'arca santa e ordina i preparativi per un tempio sontuoso in Gerusalemme. Ma Dio pur lascando fare a Davide ciò che aveva pensato, non condivide pienamente la scelta. Non l'uomo, ma sarà Dio a costruirsi un'abitazione adatta. Infatti il profeta Natan comunica a Davide il progetto di Dio: "Quando i tuoi giorni saranno finiti e te ne andrai con i tuoi padri, susciterò un discendente dopo di te, uno dei tuoi figli, e gli renderò saldo il regno. Costui mi costruirà una casa e io gli assicurerò il trono per sempre".
Il primo luogo nel quale si realizza il progetto di Dio è Maria di Nazaret. "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù… Allora Maria disse: Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola". Maria, accogliendo nel suo seno purissimo l'Emmanuele, il Figlio di Dio-Uomo, diventa suo tempio, il primo tempio vivente di Dio".
La costruzione di questo nuovo tempio affonda le sue radici nella disponibilità totale del Figlio di Dio di compiere la volontà del Padre. Egli "entrando nel mondo, dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato»". Con questo corpo umano il Cristo si offre al Padre per la riconciliazione del mondo. Infatti "mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre". Maria, la Madre, è la prima santificata dalla Pasqua di Gesù fin dal primo istante del suo concepimento e come tale da quell'inizio è Tempio vivente e santo di Dio.
Nel mistero dell'Incarnazione appare chiaro che Dio ci salva assumendo la nostra debolezza. Dice San Leone Magno: "Dalla Maestà divina fu assunta l'umiltà della nostra natura, dalla forza la debolezza, da colui che è eterno, la nostra mortalità; e per pagare il debito che gravava sulla nostra condizione, la natura impassibile fu unita alla nostra natura passibile.
Tutto questo avvenne perché, come era conveniente per la nostra salvezza, il solo e unico mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, immune dalla morte per un verso, fosse, per l'altro, ad essa soggetto".
Come il Cristo ha offerto il suo corpo per la nostra salvezza, la Madre ha accolto con fede ed obbedienza la Divina Maternità e la Redenzione si è compiuta. Da quel momento ogni uomo e donna che crede in Gesù Figlio del Dio vivo ed è battezzato, diventa tempio del Dio vivente. Il sogno degli antichi greci di raggiungere la divinizzazione, si attua in Cristo. San Leone Magno dirà: "Dio si è fatto uomo perché l'uomo divenisse Dio".
La solennità che oggi celebriamo, compresa nello sviluppo del progetto di salvezza del Signore, diventa un tempo di gratitudine al Dio fedele che si ricorda delle sue promesse e tutte le compie per la felicità dell'uomo. E con Maria dico con gioia: "Si compia in me la tua parola, perché tu solo, Signore, hai parole di vita eterna".

Preghiamo. O Dio, tu hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel grembo della Vergine Maria: concedi a noi, che adoriamo il mistero del nostro Redentore, vero Dio e vero uomo, di essere partecipi della sua vita immortale. Per Cristo nostro Signore.



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