da Come il Padre ha amato me...
365 pensieri per l'anno sacerdotale
(Raccolta per autore)
Origene
Sapienza, non eloquenza
Vi è una grande differenza fra chi parla in virtù della grazia e chi lo fa per umana sapienza. Spesso si è sperimentato che uomini eloquenti ed eruditi, molto dotati non solo nel parlare, ma anche nel comprendere, pur avendo tenuto molti discorsi nelle chiese e aver goduto di grande successo, non sono riusciti a eccitare a compunzione con i loro discorsi nessuno degli ascoltatori, né a farli progredire nella fede o nel timore di Dio per il ricordo delle loro parole. Ci si allontana da loro avendo goduto, con le orecchie, solo una sorta di diletto, di soavità.
Spesso invece uomini di minore eloquenza, per nulla preoccupati di fare un bel discorso, con parole semplici e disadorne hanno convertito molti alla fede, hanno indotto i superbi a umiltà, hanno conficcato nell'animo dei peccatori lo stimolo della conversione. Ed è questo certamente un segno che parlavano in virtù della grazia loro data.
Commento alla Lettera ai Romani 9,2; La teologia dei Padri/4, Città Nuova, Roma 1975, pp. 135-136
Come il Padre…, vol. IV, Per una nuova umanità
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