Henry de Lubac

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da Come il Padre ha amato me...
365 pensieri per l'anno sacerdotale
(Raccolta per autore)


Henry de Lubac


Chiesa: oltre la solitudine
Slanci di riforma, senza accuse
La Chiesa, Trinità nel tempo


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Chiesa: oltre la solitudine

Si racconta che un infelice prete, alla sera della sua apostasia, abbia detto a un visitatore che si felicitava con lui: «Ormai non sono più che un filosofo, cioè un uomo solo». Riflessione amara, ma quanto giusta! Aveva lasciato la Dimora fuori della quale non ci sarà più per l'uomo che esilio e solitudine.
Molti non lo sentono, perché vivono (...) «abbarbicati al mondo come le alghe sulle rocce marine» (Clemente d'Alessandria) (...). O cercano per vie diverse, per tentare di ingannare la loro sete, qualche surrogato alla Chiesa. Ma chi comprende nel fondo del suo essere (...) la Chiamata che l'ha suscitato, capisce che né l'amicizia né l'amore né nessuno dei gruppi sociali che sostengono la sua esistenza può pacificare la sua sete di comunione (...).
Niente di ciò che l'uomo crea o di ciò che rimane sul piano dell'uomo strapperà l'uomo dalla solitudine. Questa addirittura si approfondisce di più nella misura che l'uomo scopre se stesso. Perché essa non è che il contrario della comunione alla quale è chiamato. Ne ha l'ampiezza e la profondità.

Méditation sur l'Eglise, Paris 1968, pp. 194-195
Come il Padre…, vol. II, Fratelli tra i fratelli

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Slanci di riforma, senza accuse

L'uomo "ecclesiasticus" (...) è colpito da tutto ciò che paralizza, appesantisce, ferisce l'intero corpo (...). Soffre per i mali interni della Chiesa. La vorrebbe, in tutti i suoi membri, più pura e più unita, più attenta alla richiesta delle persone, più attiva nella sua testimonianza, più ardente nella sua sete di giustizia, più spirituale in tutto, più distante da ogni concessione al mondo e alla sua menzogna (...).
Senza nutrire un sogno utopico e senza mancare di accusare in primo luogo se stesso, non si rassegna a che i discepoli del Cristo (...) ristagnino al margine delle grandi correnti umane. Vede spontaneamente il bene, se ne rallegra, si impegna a farlo vedere, senza tuttavia chiudere gli occhi sui difetti e miserie che alcuni vorrebbero negare, mentre altri se ne scandalizzano (...).
Sa che molti rinnovamenti sono necessari se si vogliono evitare le novità nefaste e che uno slancio di riforma è naturale alla Chiesa (...). Prima di spezzare uno slancio, cercherà sempre di raddrizzarne l'orientamento.

Méditation sur l'Eglise, Paris 1968, pp. 205-206
Come il Padre…, vol. III, Sacerdoti e… vittime

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La Chiesa, Trinità nel tempo

Dio non ci ha fatti per rimanere nei termini della natura né per compiere un destino solitario. Ci ha fatti per essere introdotti insieme nel seno della sua Vita trinitaria. Gesù Cristo si è offerto in sacrificio perché ci facciamo uno in questa unità delle Persone divine.
Tale deve essere la "ricapitolazione", la "rigenerazione" e la "consumazione" di tutto, e tutto ciò che ci attira fuori di questo è ingannatore.
Ora, c'è un Luogo dove, già da questa terra, comincia questa riunione di tutti nella Trinità. È la "Famiglia di Dio", misteriosa estensione della Trinità nel tempo, che non solo ci prepara a questa via unitiva e ce ne ottiene la ferma certezza, ma ci fa già partecipare a essa. Sola società pienamente "aperta", è l'unica all'altezza del nostro desiderio intimo e nella quale possiamo acquistare alla fine tutte le nostre dimensioni. De unitate Patris et Filii et Spiritus sancti plebs adunata (Cipriano): tale è la Chiesa. Essa è "piena della Trinità" (Origene).

Méditation sur l'Église, Paris 1968, p. 195
Come il Padre…, vol. IV, Con Gesù crocifisso e risorto


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