da Come il Padre ha amato me...
365 pensieri per l'anno sacerdotale
(Raccolta per autore)
Dietrich Bonhoeffer
Il volto di Dio in Gesù
La forza dell'esempio
Condividere la sofferenza di Dio
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Il volto di Dio in Gesù
Il volto di Dio in Gesù
Il Dio di Gesù Cristo non ha nulla a che vedere con ciò che dovrebbe e potrebbe fare un Dio come noi ce lo immaginiamo.
Dobbiamo immergerci sempre di nuovo, a lungo e con molta calma, nel vivere, parlare, agire, soffrire e morire di Gesù per riconoscere ciò che Dio promette e ciò che egli adempie.
È certo che noi possiamo vivere sempre vicini a Dio e in sua presenza, e che questa vita per noi è vita totalmente nuova; che per noi non esiste più nulla di impossibile, perché nulla di impossibile esiste per Dio; che nessun potere terreno ci può toccare senza che Dio lo voglia e che il pericolo e la tribolazione ci conducono solo più vicino a Dio; è certo che noi non dobbiamo pretendere nulla e che tuttavia possiamo chiedere ogni cosa; è certo che nella sofferenza è nascosta la nostra gioia e nella morte la nostra vita; è certo che in tutto questo noi ci troviamo in una comunione che ci sostiene.
A tutto questo Dio ha detto "sì" ed "amen" in Cristo. Questo "sì" e questo "amen" sono il solido terreno sul quale noi stiamo.
Resistenza e resa, San Paolo, Cinisello Balsamo 1988, p. 474
Come il Padre…, vol. I, Amati e chiamati
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La forza dell'esempio
La Chiesa deve partecipare agli impegni mondani della vita della comunità umana, non dominando, ma aiutando e servendo.
Essa deve dire agli uomini di tutte le professioni che cosa sia una vita con Cristo, che cosa significhi "essere per gli altri". In modo particolare, la nostra Chiesa dovrà opporsi ai vizi dell'hybris, dell'adorazione della forza, dell'invidia e dell'illusionismo, quali radici di tutti i mali. Essa dovrà parlare di misura, autenticità, fiducia, fedeltà, costanza, pazienza, disciplina, umiltà, sobrietà, modestia.
Essa non dovrà sottovalutare l'importanza dell' "esempio" umano...; la sua parola riceve rilievo e forza non dai concetti, ma dall' "esempio".
Resistenza e resa, San Paolo, Cinisello Balsamo 1988, pp. 463-464
Come il Padre…, vol. III, Icone dell'unitrinità
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Condividere la sofferenza di Dio
«Non potete vegliare con me un'ora?», chiede Gesù nel Getsemani. Questo è il rovesciamento di tutto ciò che l'uomo religioso si aspetta da Dio. L'uomo è chiamato a condividere la sofferenza di Dio in rapporto al mondo senza Dio. Deve perciò vivere effettivamente nel mondo senza Dio, non deve tentare di occultare, di trasfigurare religiosamente, in qualche modo, tale esser senza Dio nel mondo. (...)
Non è l'atto religioso a fare il cristiano, ma il prender parte della sofferenza di Dio nella vita del mondo. Questa è la metanoia: non pensare anzitutto alle proprie tribolazioni, ai propri problemi, ai propri peccati, alle proprie angosce, ma lasciarsi trascinare con Gesù Cristo sulla sua strada nell'evento messianico costituito dal fatto che Is 53 si compie ora.
Resistenza e resa, San Paolo, Cinisello Balsamo 1988, p. 441
Come il Padre…, vol. III, Sacerdoti e… vittime
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