Enzo Bianchi
OGGI SI COMPIE PER VOI LA SCRITTURA
Il vangelo festivo (Anno C)
Edizioni San Paolo, 2009
• Genesi 3,9-15.20 • Efesini 1,3-6.11-12 • Luca 1,26-38
Che significato ha nel tempo liturgico di Avvento questa festa che ricorda l'inizio della vita di colei che sarebbe stata «la madre del Signore» (Lc 1,43)?
Nelle settimane in cui invochiamo la venuta del Signore Gesù Cristo alla fine della storia, noi ricordiamo che Dio è intervenuto più volte nel succedersi degli eventi, in vista della salvezza di tutta l'umanità (cfr. 1Tm 2,4), svelando così in questa storia il primato del suo amore gratuito e la fedeltà alla sua promessa. Fin dalle origini dell'umanità Dio si è mostrato «amore e misericordia» (cfr. Es 34,6), anche di fronte al peccato degli uomini, e fin da allora ha promesso che il destino degli uomini sarebbe stata la salvezza, non la perdizione! L'uomo nato da donna è peccatore, è tentato dal male e di fatto compie il male, ma Dio vuole che nella storia siano presenti anche il bene e l'amore; anzi, per grazia di Dio ci sarà una vittoria definitiva del bene sul male, della vita sulla morte, dell' amore sull'odio!
Ecco allora nella storia, tra i nati di donna, la vicenda di Maria, una figlia di Israele, una povera ragazza di Nazaret, colei che per grazia è stata chiamata a diventare dimora del Signore. L'inizio della sua vita, il suo concepimento è segno dell'azione di Dio che ci chiama e «ci sceglie in Gesù Cristo prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati nell'amore davanti a lui» (cfr. Ef 1,4). Maria è dunque la donna eletta, scelta da Dio per essere oggetto del suo amore gratuito e preveniente, per essere il sito individuabile della Presenza di Dio, il luogo della venuta di Dio nella carne umana.
Il vangelo dell'annunciazione è la rivelazione di questa vocazione di Maria e del compimento in lei della promessa fatta da Dio all'umanità fin dall'in-principio. Annuncio dell'angelo a Maria, o meglio parola di Dio rivolta alla vergine di Nazaret, questa parola che arreca gioia, grazia e benedizione giunge alle orecchie del suo cuore come un saluto: «Rallegrati, donna riempita di amore da Dio!», e diventa subito una precisa attestazione: «Il Signore è con te!». Ecco la verità di quest'umile donna di Nazaret, invitata a quella gioia suscitata dall'azione di Dio, dalla salvezza che egli le vuole donare...
Maria è turbata, stupita e si pone l'interrogativo che nasce dalla realistica conoscenza della propria condizione: «Com'è possibile? Non conosco uomo». Ma la parola di Dio diventa promessa che si realizza immediatamente: «Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Egli sarà il Figlio dell'Altissimo, il Figlio di David, il Messia, il Santo!». Sì, «la Parola è viva ed efficace» (Eb 4,12), compie prontamente ciò che annuncia; ha solo bisogno di un destinatario obbediente e credente. Proprio in questo consiste la grandezza di Maria: essa accoglie senza indugio la Parola, accoglie l'alleanza che Dio le offre e si dice «serva del Signore», pronta a rispondere con tutta la sua vita alla volontà del suo Signore. Maria crede alla promessa di Dio, a cui «nulla è impossibile» (cfr. Gen 18,14), e diventa madre; ed ecco che nel suo grembo prende forma quel figlio d'uomo, quella discendenza di Adamo che schiaccerà il capo al serpente antico (cfr. Gen 3,15; Lc 4,1-13), al tentatore, al male...
Tutta la storia dell'umanità è una storia in cui Dio, il nostro Dio, parla e desidera rivelarsi agli uomini perché li ama (cfr. Dt 4,32-33; 7,7-8). In questo senso è davvero una «storia salvata», da sempre e per sempre. Non dimentichiamolo però: il Dio che parla e che ama ha bisogno di uomini e donne capaci di ascoltarlo, disposti a essere amati da questo amore che salva... Solo così la vita di ciascuno potrà conoscere il compimento della Parola annunciata dal messaggero del Signore.
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