Prefazione

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da Come il Padre ha amato me...
365 pensieri per l'anno sacerdotale
2. autunno: l'agire


«Agere sequitur esse». A quest'antica massima si ispira liberamente il secondo volumetto di "Pensieri per l'Anno sacerdotale". Successione che, in realtà, è un programma. A differenza da altri mestieri, infatti, non si può "fare" il sacerdote. Si tratta di esserlo e di agire di conseguenza.
Affermazione ovvia, si direbbe. Eppure, in tempi di crescente carestia di preti, il "fare" - e il troppo fare - rischia di erodere l'essere dei sacerdoti. E allora, molto si "fa" e poco si conclude.
Anche per questo, il nostro percorso, nel primo volumetto, si era concentrato sulla perenne Radice da cui trarre la linfa vitale: quel Dio che ci ha guardati e amati e al quale ci siamo donati, con una scelta che è, appunto, "radicale". È qui che i sacerdoti hanno la loro "casa".
Ma a ben guardare, anche il loro agire è innanzi tutto un "essere": testimoni prima che maestri; servi per amore; fratelli tra i fratelli nel loro pur singolare servizio all'insieme del popolo sacerdotale.
Se l'agire sgorga dall'essere e ad esso rimane sempre ancorato, allora facciamo la salutare esperienza che la vita si unifica e diventa feconda. E si diffonde fra le persone ciò che unicamente conta: l'Amore. Quell'Amore che discende dall'intimo della vita del Dio uno e trino e riannoda tutti i rapporti spezzati e perciò salva.

Ringraziamo i lettori per le risonanze che ci sono pervenute in seguito al primo volumetto. E ricordiamo con riconoscenza le decine di persone che, con la loro pronta collaborazione, hanno reso possibile questa raccolta di "pensieri".
Vale anche qui l'«agere sequitur esse». Se non ci fossimo trovati "in rete" con molte persone sparse nel mondo, non sarebbe stato possibile rinvenire in un tempo così breve tante "gocce" di sapienza che «disegnano - come ha affermato un vescovo - una mappa concettuale preziosa per nutrire alle radici il fondo della vocazione sacerdotale e delle sue implicazioni missionarie».
È con questa speranza che insieme ci rimettiamo in cammino.


Tonino Gandolfo
Hubertus Blaumeiser



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