Maria tutta rivestita di Parola


Di Maria, la Madre del Creatore e di tutte le creature, non si conosce nulla riguardo all'attività tra i suoi contemporanei, che pure erano tutti suoi figli. Ella faceva solo la volontà di Dio: amava Gesù e assisteva gli Apostoli. E credo che nessuno meglio di Lei abbia vissuto il Vangelo.


Maria santissima, la Mamma nostra, meditava la Scrittura, miniera sterminata a cui attinsero e attingeranno fino alla fine del mondo coloro che vogliono amare Dio.
Desideravamo imitare un po' Lei che rimase in mezzo al mondo e divenire i portatori di Dio ai fratelli, di Dio al mondo.


Si capì che Maria, incastonata come rara ed unica creatura nella Santissima Trinità, era tutta Parola di Dio, era tutta rivestita della Parola di Dio (cf. Lc 2,19.51). E se il Verbo, la Parola, è la bellezza del Padre, Maria sostanziata di Parola di Dio, era pur essa d'una bellezza incomparabile.
L'originalità di Maria era - pur nella sua perfezione unica - quella che dovrebbe essere di ogni cristiano: ripetere Cristo, la Verità, la Parola, con la personalità che Dio ha dato a ciascuno. Come le foglie di un albero sono tutte uguali eppure ciascuna è diversa dall'altra, così è dei cristiani - come, del resto, di tutti gli uomini -: sono tutti uguali eppure tutti diversi. Ciascuno, infatti, riassume in sé l'intera creazione. Perciò, essendo ciascuno "una creazione", è uguale agli altri e, al tempo stesso, diverso.


La Mamma era la vera Sposa di Dio, perché il suo nulla assoluto attirò Dio in Sé che conservava gelosamente nel suo cuore, meditandovi.
Sempre in Lei era la Parola. Così deve esser dell'anima nostra: vivere sempre con la Parola: tutta concentrata e solo concentrata sulla Parola. E nel segreto: ché tutto dipende dal mio amore: «pro eis santifico meipsum» («Per loro io consacro me stesso») (Gv 17,19).
Infatti l'ebbrezza è viver soli con Lui nel segreto.


Maria, che non è sacerdote,
ma è Madre del sommo, eterno ed unico Sacerdote,
in cui solo hanno senso tutti i sacerdoti,
rimanga per loro il modello, l'incarnazione, la visione del Vangelo,
di quel Vangelo che, essendo nella sua essenza carità,
rimarrà anche nell' altra vita,
dove né gerarchia, né sacramenti più non saranno.





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